In prova: navigatore GPS Garmin zūmo XT2

Garmin rinnova il navigatore GPS ibrido per uso stradale e off road, con uno schermo maggiorato e ancora più luminoso, un’interfaccia aggiornata, un’efficace funzione di pianificazione dei percorsi e una nuova app dedicata.

di Dario Tortora


Nel 2020 Garmin presentò il navigatore zūmo XT, un innovativo prodotto dedicato al turismo stradale dotato di diversi strumenti utili anche per un uso più avventuroso, come la visualizzazione satellitare BirdsEye e la possibilità di gestire e visualizzare tracce GPX.

A distanza di tre anni è ora disponibile l’evoluzione di quel modello – poco fantasiosamente chiamata zūmo XT2 – che introduce parecchie novità interessanti e risolve un paio di perplessità emerse già durante la prova del predecessore (che rimane a listino). Essendo due prodotti molto simili, in questo articolo ci limiteremo ad analizzare le novità dello zūmo XT2 rispetto al modello precedente; per chi non lo conoscesse, consigliamo prima di leggere la prova pubblicata a suo tempo.

Garmin zūmo XT2, robustezza certificata

Lo zūmo XT2 conferma il design squadrato e massiccio dell’XT ma è più grosso di pochi millimetri da tutti i lati (15,6×8,9×2,5 cm per 340 g di peso). L’azienda certifica il navigatore al livello MIL-STD-810 (una classificazione militare che attesta la resistenza a umidità e ghiaccio, cadute fino a 1,2 metri, urti, vibrazioni, temperature da -20° a 55°, shock termici, acqua, pioggia, muffe, ruggine, polvere e sabbia) e una impermeabilità IPX7, che significa che può essere immerso fino a un metro per mezz’ora senza conseguenze; in pratica è sufficientemente solido per qualsiasi utilizzo motociclistico pensiate di fare ed è addirittura indifferente al versamento accidentale di carburante.

Oltre l’estetica, la parentela con lo zūmo XT si manifesta anche nella staffa, che è compatibile fra i due modelli: lo zūmo XT2 può essere montato sul supporto dell’XT, ma non il contrario perché il nuovo ha bisogno di una tensione di 12V mentre il precedente si accontentava di 5V (quindi l’unica cosa da tenere a mente è che giocoforza si ricaricherà più lentamente). La capacità di archiviazione interna si limita sempre agli scarsi 32 GB, per fortuna espandibili tramite una scheda microSD di massimo 256 GB.

Sufficientemente solido per qualsiasi utilizzo pensiate di farne

Il comparto dedicato alla geolocalizzazione sfoggia la connessione alle reti GPS e Galileo con tanto di posizionamento multi-GNSS a 10Hz: l’astrusa sigla significa che lo zūmo XT2 riceve un aggiornamento dai satelliti 10 volte al secondo invece di una, ottenendo così un posizionamento più preciso per un lavoro più efficace da parte degli algoritmi preposti al calcolo dell’itinerario.

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Garmin non dice nulla in merito al processore ma immaginiamo essere sempre lo stesso quad core, visto che i tempi di ridisegno dell’interfaccia e di ricalcolo del percorso sono praticamente immutati; peccato perché un po’ di reattività in più non avrebbe guastato, soprattutto per quando si manovrano i vari comandi.

La prima grossa novità è rappresentata dallo schermo, che passa da 5,5 a 6 pollici pur mantenendo la risoluzione di 1280×720 pixel. Dimensioni a parte, i tecnici Garmin hanno lavorato per migliorare la già eccellente luminosità della serie zūmo: il display LCD transflettivo (significa che riflette la luce ambientale) restituisce colori più freddi e brillanti, e risulta perfettamente leggibile in qualsiasi condizione, anche sotto la luce diretta del sole. Ci sarebbe piaciuto un trattamento opaco in funzione antiriflesso, ma è un difetto tutto sommato secondario.

Piuttosto va rilevato come la massima luminosità venga raggiunta solo quando il dispositivo è alimentato a 12V; se lo zūmo XT2 è funzionante a batteria o collegato a una presa USB, lo schermo si attenua quasi al 50%. A proposito, finalmente la presa è una moderna USB-C.

Garmin zūmo XT2, le novità software

Fino a qui, display a parte, c’è poco di eccitante, ma le novità più succose sono immateriali e si scoprono solo usandolo. Subito si apprezza l’interfaccia rinnovata e modernizzata, con le icone della schermata principale riorganizzate in maniera più razionale; peccato che il pulsante per l’interruzione della navigazione sia così vicino a quello per accedere alle varie app, visto che in movimento e con i guanti si rischia di premerlo accidentalmente.

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In Italia il navigatore viene venduto con preinstallata la cartografia stradale e topografica per Europa e Medio Oriente aggiornabile a vita, ma si possono aggiungere le mappe di tutto il mondo, spazio permettendo.

Preinstallata la cartografia stradale e topografica per Europa e Medio Oriente

Sono inoltre inclusi due database Michelin, uno relativo ai percorsi panoramici e l’altro con la Guida Verde, ricca di punti di interesse con tanto di foto e breve descrizione. Sono due strumenti utili per farsi dare un suggerimento al volo, magari per una deviazione improvvisata o per stabilire cosa vale la pena vedere nei dintorni, a cui si aggiunge la possibilità di visualizzare sulla mappa un livello che evidenzia in blu scuro le strade popolari fra i motociclisti della community degli utenti Garmin.

Ma la novità più importante riguarda il nuovo sistema di pianificazione del percorso, che si affianca ai precedenti (ossia la selezione di una destinazione o dei waypoint immettendo un indirizzo, le coordinate geografiche o al limite un punto di interesse): prendendo spunto da quanto si può fare ad esempio con Google Maps, ora è sufficiente toccare un punto qualsiasi sulla mappa per “piantare una bandierina” e così, di tocco in tocco, impostare i punti per cui vogliamo passare e poi avviare il calcolo di un percorso che unisce i vari waypoint.

Basta toccare un punto qualsiasi sulla mappa per “piantare una bandierina”

Il percorso può essere il più rapido oppure il più “avventuroso”, ovvero calcolato scegliendo strade in teoria più divertenti da percorrere in moto perché più ricche di curve e dislivelli, ma anche in quanto appartenenti all’elenco delle strade popolari o panoramiche Michelin di cui parlavamo prima.

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Il livello di “avventurosità” è impostabile su quattro livelli e premendo l’icona a forma di chiave inglese si possono anche includere o escludere le fonti (curve, popolarità e bellezza del panorama) a cui attinge l’algoritmo.

Il bello è che la scelta fra percorso più veloce oppure più divertente può essere impostata per ogni segmento (ossia la tratta fra due bandierine) così che, ad esempio, si può scegliere di partire da casa e velocemente raggiungere una zona collinare per poi iniziare solo lì a farsi guidare per stradine divertenti.

Il nuovo comando per la pianificazione dei percorsi è più difficile da spiegare che da usare ed è veramente una manna dal cielo. Preparare un percorso, anche complesso, diventa un’operazione sensibilmente più semplice e rapida. Sono pure presenti un comodo pulsante per annullare l’ultima operazione e uno per forzare una deviazione in un punto della mappa senza aggiungere un waypoint.

Per quanto riguarda le tracce GPX, invece, non ci sono novità di rilievo: come sempre la libreria a bordo del dispositivo fa capo al servizio cloud Explore di Garmin (ma, come vedremo tra poco, per mezzo di una nuova app per smartphone) e le tracce selezionate vengono semplicemente visualizzate sulla mappa, senza che vengano fornite indicazioni di svolta.

Le tracce GPX vanno insomma seguite come se si avesse la vecchia mappa cartacea con il giro ripassato con l’evidenziatore, oppure vanno fatte convertire in percorsi dallo zūmo, ma con risultati altalenanti e da verificare di volta in volta.

Come se si avesse una mappa cartacea con il giro ripassato con l’evidenziatore

Garmin Tread, la nuova app per domarli tutti

Lo zūmo XT2 fa piazza pulita delle app precedenti e per dialogare con gli smartphone (iOS o Android) introduce la nuova app Tread, sviluppata appositamente da Garmin per la nuova generazione di dispositivi dedicati alle attività motoristiche off road (quindi anche 4×4, side-by-side, quad ecc.).

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Oltre a inoltrare le telefonate e le notifiche del cellulare, l’app assolve al classico compito di fornire connettività al navigatore, permettendo così di avere informazioni in tempo reale in merito al traffico e al meteo (ovviamente dove si dispone di copertura cellulare). Permette inoltre di importare da altre app i file GPX, organizzarli nella libreria Explore e inviarli direttamente al navigatore.

Soprattutto – e qui sta la vera novità – replica in tutto e per tutto le nuove funzioni di pianificazione del percorso che abbiamo visto poc’anzi, solo che usarle su uno smartphone moderno è tutta un’altra cosa, grazie alla migliore reattività, alla maggiore risoluzione dello schermo e alla praticità della tastiera per l’inserimento di eventuali indirizzi.

Ovviamente tutto quello che facciamo sull’app, per quanto complesso possa essere un percorso, viene subito trasferito allo zūmo XT2 per mezzo di Bluetooth.

L’app Tread, sviluppata da Garmin per le attività motoristiche off road

L’ultima grossa novità riguarda la cosiddetta funzione Group Ride, ossia la possibilità di visualizzare sulla mappa, nel raggio di 20 km, la posizione dei compagni di viaggio che hanno accettato di far parte di un gruppo.

Questo può essere creato tramite app o direttamente dallo zūmo XT2, può ospitare massimo venti persone, la geolocalizzazione è data dal navigatore mentre il dialogo fra i dispostivi avviene tramite il traffico dati della rete cellulare. Non è neanche necessario che tutti i partecipanti dispongano di uno zūmo XT2, visto che si può usare la sola app Tread.

Si tratta di una funzione comodissima per chi si trova nel ruolo di tour leader (non per forza di viaggi organizzati, basta quello della compagnia incaricato di guidare la gita del fine settimana), che avrà così a disposizione un colpo d’occhio sul gruppo ed eventuali transfughi.

Se si prevede di andare all’estero senza roaming o magari proprio dove non è prevista copertura cellulare, è disponibile un modulo da acquistare a parte che comunica via radio (ma in questo caso è ovviamente necessario agganciarlo allo zūmo XT2).

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L’app Tread secondo noi è la vera funzione killer dello zūmo XT2: con il modello precedente bisognava usarne due (Drive ed Explore, con la seconda prevalentemente dedicata al mondo dell’escursionismo outdoor) mentre questa si vede che è stata studiata da principio per le attività e gli sport motoristici.

L’ideale sarebbe vedere questa piattaforma trasposta online, così da poter usare questi strumenti anche con il computer tramite un browser (e archiviare BaseCamp una volta per tutte… ).

L’app Tread secondo noi è la vera funzione killer dello zūmo XT2

Con l’abbinata fra lo zūmo XT2 e l’app Tread Garmin ha creato il dispositivo ideale da usare in moto, essendo un ibrido fra uno strumento GPS per l’adventouring e il classico navigatore stradale: si può seguire una traccia GPX di un evento o scaricata da RoadBook, come anche farsi guidare verso l’hotel prenotato su Booking o la trattoria raccomandata dall’amico.

È vero che il prezzo di listino di 599,99 euro è importante e si ha sempre la tentazione di dire che tanto vale usare il cellulare, ma ci si dota di un apparecchio per viaggiare con uno schermo dalla leggibilità perfetta in qualsiasi condizione, più robusto e soprattutto, fra vibrazioni e liquidi, non si mette a rischio un telefonino premium il cui costo ormai supera tranquillamente il migliaio di euro e per il quale occorre studiare anche un supporto e un sistema di alimentazione. A fare bene due conti probabile convenga portarsi a casa uno zūmo XT2.

Garmin zūmo XT2
Facilità d'uso
7.5
Funzioni
9.5
Versatilità
9.5
Pro
Leggibilità dello schermo
Solidità costruttiva e funzionale
Ricchezza di funzioni
Contro
Tracce GPX non navigabili
Mappe BirdsEye complicate da gestire
Prezzo elevato
9
Totale