Ride your Life: in Ghana a gamba levata

È partita l’11 novembre 2023 da Sona (VR) la nuova avventura di Luca Falcon e Giulia Trabucco, che ha come destinazione l’Orthopedic Training Center nei pressi di Accra in Ghana. 

di Fulvio Terminelli – foto Daniele Celauro e Davide Galli


Lo scopo di questo viaggio intitolato Ride your Life è quello di incontrare le persone tornate a camminare grazie all’iniziativa di raccolta e riuso delle protesi portata avanti in questi anni dall’associazione no-profit Karma on the Road.

Fondata nel 2020 dai due viaggiatori, Karma on the Road nasce con lo scopo di sensibilizzare e diffondere consapevolezza riguardo ai problemi affrontati quotidianamente da chi ha subito l’amputazione di uno o più arti, nella speranza di costruire un mondo più attento a chi vive questa disabilità.

Vedi anche:
Se ti abbraccio non aver paura: padre e figlio in moto

Tante le iniziative intraprese da questa coppia di motoviaggiatori che, attraverso l’associazione inglese LEGS4Africa, è riuscita in tre anni a far arrivare oltre 580 protesi usate in vari centri riabilitativi africani, dando a oltre 500 persone la possibilità di tornare a muoversi autonomamente.

Anche se in Europa le protesi sono considerate dispositivi medicali su misura (che diventano “rifiuti” una volta utilizzate), in realtà è solo l’invaso che si costruisce prendendo il calco sul moncone dell’utente.

Il resto dei componenti (mani, piedi, braccia, steli, pulsanti, agganci in titanio) è interamente riutilizzabile. Si tratta di parti meccaniche molto resistenti e costose che possono essere riutilizzate per assemblare dispositivi di cui c’è grandissima necessità nei paesi meno sviluppati.

Vedi anche:
Verdon & Vercors, douce France

Karma on the Road: una storia

Come abbiamo raccontato nell’intervista a Luca Falcon su RoadBook 23, la dedizione della coppia a questa particolare causa viene dall’evento nefasto accaduto nell’agosto del 2016, quando Luca rimase coinvolto in un incidente mentre era alla guida della sua moto.

Ne uscì con il piede e la gamba sinistra distrutti, il gomito sinistro gravemente compromesso, con anche il naso e l’occhio destro segnati da danni irreversibili.

Dopo oltre un anno a letto, due anni di fisioterapie e quaranta interventi chirurgici, nel 2019 i medici optano per l’amputazione della gamba sinistra. Ciò che poteva essere la fine dei sogni di ogni motociclista ha invece rappresentato l’inizio di una straordinaria avventura destinata a cambiare in meglio la vita di tantissime persone e non solo di Luca.

Vedi anche:
Schuberth C5, una nuova piattaforma

Con tanta sana autoironia, a Luca piace raccontare di essere diventato bionico proprio come gli eroi dei fumetti che acquisiscono i superpoteri dopo un incidente.

Più seriamente, quell’evento traumatico gli ha dato la percezione chiara di essere nato nella parte fortunata del mondo, insieme alla consapevolezza del lavoro da fare per garantire le stesse possibilità anche a chi vive nelle aree disagiate del pianeta, quelle in cui il concetto di assistenza sanitaria è ben diverso da quello che siamo soliti dare per scontato.

Come gli eroi dei fumetti che acquisiscono i superpoteri dopo un incidente

Il progetto Ride your Life

Il progetto Ride your Life durerà circa due mesi durante i quali la coppia attraverserà in moto sette frontiere africane: Marocco, Mauritania, Senegal, Gambia, Guinea, Costa D’Avorio e Ghana. Una volta giunti a destinazione l’auto fuoristrada di supporto, guidata dal fotografo Davide Galli, sarà donata all’ospedale ghanese.

Vedi anche:
Lago di Garda in moto: itinerario e consigli utili

Sull’auto viaggia anche Giovanni Montagnana, il regista che sta realizzando il film-documentario che racconta la storia di Luca e Giulia e raccoglie le testimonianze di chi ha ricevuto una protesi attraverso l’impegno di Legs4Africa e dei due motoavventurieri nostri connazionali.

Diversi i partner tecnici della spedizione, coinvolti tramite i rispettivi importatori italiani: Stadler ha realizzato l’abbigliamento tecnico, con uno speciale design battezzato “Karma Desert” che ben si combina con i caschi Schuberth su cui sono stati installati interfoni SENA.

SW-Motech ha fornito borse e protezioni dell’Africa Twin, che può contare su pneumatici Heidenau, scarico SC-Project e una livrea personalizzata realizzata da Kry-O Design.