Enduro Veloce è la nuova creatura di MV Agusta che chiude il percorso iniziato quasi tre anni fa con il Lucky Explorer Project, e traccia la via per il nuovo segmento della Casa di Schiranna.
di Antonio Femia
Per quanto attenti al lusso e all’esclusività, a Schiranna sanno bene che non basta una serie limitata come la LXP Orioli per mandare avanti la baracca: ecco quindi la Enduro Veloce, ovvero il primo modello di serie ad affrontare il viaggio del marchio nel segmento delle enduro stradali.
Un viaggio che in realtà parte da molto lontano, ben prima delle competizioni africane. A testimoniarlo durante la presentazione stampa ci sono anche una 125 e una 150 Regolarità, insieme a una simil-scrambler senza faro.
La presentazione, che si tiene lo stesso giorno in cui i nuovi vertici hanno svelato i loro piani per il futuro, verte sui punti che sintetizzano i valori del marchio trasposti nel mondo dell’enduro stradale: l’italianità della produzione e del design, l’artigianalità, le alte prestazioni.
Dal punto di vista tecnico e dei numeri non cambia nulla rispetto alla LXP Orioli ma questa sembra un’altra moto. La Enduro Veloce è una MV Agusta e come tale si riconosce al primo sguardo.
Enduro Veloce, la tecnica
La livrea Rosso Ago-Argento Ago è mutuata dalla F4, una bicromia che rende la moto più snella e leggera all’occhio rispetto alla LXP; soprattutto la rende una moto di oggi con un suo carattere preciso.
Stephane Zache, responsabile del design, racconta di come a guidare la progettazione sia stata l’aerodinamica, che ha generato le forme generose dell’anteriore e del parabrezza capace di riparare anche durante la guida in piedi, contrapposto alla coda esile.
Il frontale convoglia l’aria al radiatore, le aperture laterali sulla carena la portano al propulsore da 931 cc, tre cilindri in linea da 124 CV.
Più che il valore di coppia massima (102 Nm a 7.000 giri) il lavoro del team di Davide Borghesi si è concentrato sull’averne tanta ai bassi regimi, con l’85% disponibile già a 3.000 giri.
Costruito nello stabilimento varesino, il motore ha un design compatto, pesa solo 57 kg e ha il cambio estraibile sul lato destro. Inoltre è dotato di albero controrotante, soluzione tecnica che permette cambi di direzione più rapidi.
Un cuore che dialoga di continuo con il telaio a doppia culla chiusa, messo a punto da Alessandro Volpini con l’obiettivo di trovare la giusta rigidezza per dare stabilità a pieno carico anche in fuoristrada.
Le sospensioni interamente regolabili offrono entrambe escursioni di 210 mm su una luce da terra di 230 mm; la sella è posta a 870 mm d’altezza ed è ribassabile a 850 mm.
L’angolo di piega di 50°, il launch control che permette lo 0-100 km/h in 3,7 secondi senza sprechi di potenza, il sound da superbike: la moto eredita il patrimonio sportivo del marchio declinandolo per le strade sporche con risultati molto apprezzati nei test di preproduzione.
L’impianto frenante Brembo conta su un doppio disco anteriore da 320 mm e uno da 265 mm al posteriore; l’ABS cornering lavora insieme al sistema RLM che riduce il sollevamento della ruota posteriore e sono entrambi regolabili su due livelli.
L’elettronica della Enduro Veloce
Il controllo di trazione è regolabile su otto livelli di cui cinque per l’asfalto, due per i fondi naturali e uno per il bagnato. I controlli vengono ulteriormente adeguati al tipo di pneumatico installato (stradale o tassellato) selezionabile dal menu.
La MV Agusta Enduro Veloce è equipaggiata di serie con pneumatici Bridgestione Battlax A41 nelle misure 90/90-21 e 150/70-18, che montano su cerchi Takasago con trattamento BarTubeless e finitura nera. Chi predilige le strade a fondo naturale può montare le tassellate Battlax AX41.
La gestione di tutti i sistemi avviene tramite la strumentazione TFT HD da 7”, dotata di connessione Bluetooth e Wi-Fi, regolabile in luminosità e layout grafico.
L’interfaccia con l’app MV Ride offre grandi possibilità, come l’aggiornamento OTA del software della moto: il telefono scarica gli aggiornamenti quando connesso alla rete e li trasferisce alla moto quando lo si avvicina a quest’ultima, anche se offline (ad esempio in garage).
Oltre alla navigazione turn-by-turn, l’app consente di registrare il viaggio e i dati relativi, permettendo di rivivere l’esperienza visualizzando il percorso e associandovi dati come velocità, marcia utilizzata, angolo di piega, altitudine e tempi di percorrenza. Sempre tramite l’app è inoltre possibile personalizzare la risposta della moto con la mappa Custom, che può essere salvata con un nome diverso e condivisa con altri utenti.
Tra gli accessori troviamo le valigie in alluminio da 32 e 39 litri a sgancio rapido, barre di protezione in acciaio e piastra in alluminio rinforzata, fari supplementari e scarico in titanio Termignoni. L’antifurto Mobisat, con geolocalizzazione integrata, è offerto gratuitamente per il primo anno.
100% MV Agusta
La Enduro Veloce conclude il percorso iniziato poco più di due anni fa col nome Lucky Explorer Project: più che un revival nostalgico dei bei tempi che furono, la ricerca di un’identità nel mondo dei rally da parte di un marchio dalla storia travagliata, una base solida sul cui nome costruire qualcosa di nuovo capace di guardare al futuro.
Dopo due anni che hanno visto l’arrivo di Pierer Mobility e il suo ruolo sempre più determinante, quel progetto sembrava concluso con la LXP Orioli: una moto che celebra l’identità di cui sopra, prodotta in soli 500 esemplari, firmati uno a uno da chi dominò la Parigi-Dakar in sella alla Cagiva Elefant. Una fine dal sapore un po’ amarognolo per un’idea che prometteva grandi cose.
L’arrivo della Enduro Veloce invece ribalta l’esito del progetto dando tutto un altro senso a questi due anni di ricerca tecnica e identitaria: se il tributo alla storia si conclude con la livrea da collezione della LXP, la produzione in serie della Enduro Veloce proietta MV Agusta nel futuro, sulle piste di un segmento ancora parzialmente inesplorato in cui la Casa è pronta a dire la sua.