Navigatore GPS Garmin zūmo XT: la prova in viaggio

Con lo zūmo XT, Garmin propone un dispositivo che ha tutte le carte in regola per essere la scelta ideale di chi cerca un classico navigatore da moto che offra anche supporto per qualche scorribanda fuori dalle rotte battute.

di Dario Tortora


Nello sterminato catalogo Garmin troviamo due linee di navigatori utili per andare in moto: la serie Montana, dedicata ai duri e puri che vagano nei boschi, e la serie zūmo, rivolta a chi è più interessato a raggiungere la celebre Osteria della Teresa in collina.

Con il modello zūmo XT l’azienda americana prova a unire i due mondi, aggiungendo alle funzioni da navigatore tradizionale diverse caratteristiche per un uso più avventuroso, indirizzate specificatamente a chi vuole esplorare il mondo su due ruote.

La quantità di funzioni è tale che ci si perde facilmente nel mare di opzioni offerte dal dispositivo e non aiutano certo l’interfaccia grafica un po’ spartana e la caotica organizzazione dei vari menu e sottomenu.

Niente di insormontabile, comunque, e già dopo pochi giorni di utilizzo (o una lettura del corposo manuale una sera che non si ha di meglio da fare), si padroneggiano le funzioni principali. Esplorarle tutte nell’arco di una recensione sarebbe troppo, per cui ci limiteremo a una disamina di quelle che più ci hanno colpito.

È possibile scegliere l’icona che ci rappresenta durante la navigazione, fra cui una moto bagagliata

L’oggetto si presenta con un design squadrato, massiccio e solido nonostante le dimensioni tutto sommato contenute. Garmin certifica lo zūmo XT con il livello MIL-STD-810 (una classificazione militare attestante la resistenza a umidità e ghiaccio, cadute fino a 1,2 metri, urti, vibrazioni e shock, temperature da -20° a 55°, ruggine, muffe e ambienti salmastri) oltre a un grado di impermeabilità IPX7, il che significa che può gestire la maggior parte degli spruzzi d’acqua, la pioggia battente e addirittura essere immerso fino a un metro per mezz’ora; diciamo che resiste senza problemi a qualsiasi utilizzo motociclistico pensiate di riuscire a farci.

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L’unico punto debole potrebbe essere la flangia che, sul retro, si aggancia alla staffa: sembra fragile rispetto ad altre soluzioni, anche della stessa Garmin, ma l’abbiamo sottoposta a diverse percosse e non abbiamo ancora visto lo zūmo XT rotolare giù per qualche scarpata.

L’ampio schermo da 5,5 pollici con una risoluzione di 1280×720 pixel è la grande novità di questo modello. È un touchscreen capacitivo orientabile in verticale o in orizzontale (purtroppo non lo si riesce a ruotare al volo ma occorre fermarsi) e offre una luminosità veramente intensa, rimanendo ben leggibile anche sotto i raggi diretti del sole. Per via della tecnologia costruttiva è facile imbrattare la superficie di ditate, per cui conviene usarlo più con i guanti che a mani nude.

Dentro troviamo un processore quad core che assicura una discreta fluidità nello scorrimento dell’interfaccia – pur rimanendo distanti dall’esperienza offerta da uno smartphone di fascia alta – ma soprattutto un rapido calcolo e ricalcolo degli itinerari, che si attesta sempre nell’ordine di una manciata di secondi. Ricco anche il comparto di geolocalizzazione, in grado di collegarsi ai sistemi GPS, Galileo e GLONASS.

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Montaggio e integrazioni con computer e smartphone

In confezione si trovano tutti gli accessori utili per il montaggio: la staffa con il pattern di fori secondo lo schema standard AMPS, applicabile quindi su qualsiasi piastra adeguata, un supporto e un braccio con il classico sistema di sfere gommate RAM per i montaggi più creativi e il cavo di alimentazione a fili liberi da collegare all’impianto elettrico della moto; non mancano una staffa a ventosa e un cavo di alimentazione accendisigari per portarsi eventualmente il navigatore in macchina.

Per il collegamento con il computer e la ricarica della batteria interna (la cui autonomia si attesta sulle cinque ore, che diventano però poco più di tre con la luminosità dello schermo al 100%) viene fornito un cavo con una vecchia USB mini, che oggigiorno è un po’ una delusione; è anche vero che non serve poi molto, visto che l’alimentazione si suppone fornita dalla moto e le comunicazioni informatiche avvengono tramite Wi-Fi e Bluetooth.

Garmin Express da computer e Garmin Drive da smartphone, per interfacciarsi con lo zūmo XT

Con la prima il navigatore ha la possibilità di avviare autonomamente gli aggiornamenti del software di sistema e delle mappe, mentre abbinato a uno smartphone via Bluetooth si ottiene una serie di funzioni più o meno utili: con l’app Garmin Drive possiamo trasferire indirizzi dal cellulare direttamente allo zūmo XT, così come tracce GPX, ad esempio quelle che forniamo tramite le rivista.

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A proposito di tracce GPX: se ne possono archiviare in numero illimitato, finché c’è spazio nella memoria interna di 32 GB o nell’eventuale scheda Micro SD di massimo 256 GB, ma ogni traccia può avere massimo 10.000 punti e 200 waypoint.

Sfruttando il traffico dati dello smartphone connesso tramite Bluetooth si possono anche ricevere informazioni in tempo reale sul traffico (con il dispositivo che suggerisce subito una deviazione in caso di rallentamenti importanti, indicando quanti chilometri si aggiungono al percorso e una stima del tempo risparmiato) e sulla presenza di telecamere semaforiche e autovelox, fintantoché l’app Garmin Drive rimane in esecuzione.

Le previsioni meteo lungo il percorso all’orario di passaggio previsto e una schermata con tutti i dati del viaggio

Utile anche ricevere le notifiche dello smartphone direttamente sullo schermo del navigatore: fra calendari, promemoria, SMS e altri sistemi di messaggistica, telefonate in arrivo a cui eventualmente rispondere toccando lo schermo, anteprima dei messaggi email e addirittura avvisi dai social network è però facile distrarsi troppo spesso, per cui raccomandiamo senza esitazioni di andare nelle preferenze e impostare in maniera capillare quali attivare e quali no.

È possibile comandare la riproduzione musicale di uno smartphone oppure caricare dei file MP3 nello zūmo XT

Meno interessante, a nostro avviso, la possibilità di consultare i database di TripAdvisor, FourSquare e iOverlander direttamente dallo zūmo XT, non perché siano informazioni poco utili ma perché, tutto sommato, conviene fermarsi e tiare fuori il telefono dalla tasca.

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Cartografia a tre livelli

Il dispositivo viene consegnato con le mappe TopoActive precaricate e aggiornabili a vita, ma nulla vieta di installarne di personalizzate. Le mappe Garmin possono essere impostate in due visualizzazioni tramite un comodo pulsante sempre accessibile sulla parte destra dello schermo: quella tradizionale è perfetta per i transiti cittadini o in zone a elevata antropizzazione, mentre quella topografica, più ricca di informazioni relative a elementi paesaggistici, è un ottimo supporto all’orientamento quando si è immersi nella natura.

A queste si aggiunge la visualizzazione BirdsEye, ovvero immagini satellitari realizzate dall’americana Digital Globe che vengono pure estruse in 3D tramite i dati altimetrici. Navigare con una rappresentazione fotografica del terreno è particolarmente utile sia per quelle località prive di una cartografia accurata, sia per quando si sta procedendo a vista in mezzo ai campi.

Le immagini satellitari vengono estruse in 3D; nella foto si vede dove termina l’area che abbiamo preventivamente scaricato

Trattandosi di file molto pesanti non sono ovviamente precaricati, ma vanno installati preventivamente quando si dispone di una connessione Wi-Fi; l’accesso al database BirdsEye è gratuito e illimitato, ma vanno scaricati tasselli di massimo 15,4 km per lato (anche fino al riempimento dello spazio di archiviazione) regolando su tre livelli la qualità di dettaglio desiderato.

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A tutte queste caratteristiche si aggiungono quelle di cui non abbiamo parlato e che fanno parte del tradizionale bagaglio di un navigatore (impostazione di itinerari anche complessi, registrazione delle tracce, calcolo di percorsi selezionando strade ricche di curve o panoramiche ecc.); ci rammarica non poter navigare direttamente una traccia, ma solo trasformarla in percorso o vederla visualizzata a schermo; chissà che Garmin non provveda in tal senso con un aggiornamento del firmware.

La quantità di opzioni disponibili, scoraggianti al primo impatto, consentono in realtà di personalizzare l’uso del dispositivo in modo che ognuno possa trovare il proprio punto di equilibrio fra funzioni e immediatezza d’uso. Passare con un tocco dalla visualizzazione cartografica a quella topografica è una manna dal cielo in viaggio, quando serve sia orientarsi in mezzo alle campagne sia raggiungere la pensione prenotata in qualche cittadina.

Il Garmin zūmo XT è il più completo navigatore GPS per moto disponibile oggi sul mercato. Se molti ritengono che ormai uno smartphone possa fare tutto quello che serve, tengano presente che al dispositivo Garmin in pratica manca solo una scheda SIM per eguagliare le capacità di un telefono, però con antenne di geolocalizzazione più potenti e una robustezza inarrivabile. Chissà, magari con la prossima versione…

Garmin zūmo XT
Facilità d'uso
5.5
Funzioni
9.5
Versatilità
9.5
Pro
Ricchezza di funzioni
Solidità costruttiva e funzionale
Qualità delle mappe
Contro
Interfaccia poco pratica
Tracce non navigabili
Mappe BirdsEye complicate da gestire
8.2
Totale