Si è svolta dal 17 al 19 settembre la quinta edizione dell’evento Dust’n Sardinia, nato nel 2016 e sin dal principio pensato come l’unione tra moto e solidarietà.
Quindici motociclisti vecchio stile e il marchio di fabbrica del moto club Motocicli Audaci; tanti chilometri sulle strade di una Sardegna vera, aspra, ma capace di ripagare la fatica di centinaia di chilometri di sterrati selvaggi. Per tutti i partecipanti è stato un fine settimana intenso tra nuraghi, borghi minerari e amicizia.
Il progetto ha trovato da subito l’interesse della Federazione Motociclistica Italiana che, promosso l’evento, ha premiato l’impegno e gli obiettivi del gruppo, inserendolo fin dalle sue prime edizioni nel calendario nazionale.
L’evento 2021 ha permesso di raccogliere i fondi per un nuovo progetto dedicato all’acquisto di un defibrillatore, consegnato all’associazione LandWorks che da anni si occupa del recupero del borgo dell’Argentiera, che d’estate vede un grande afflusso turistico pur avendo tempi di percorrenza molto lunghi in caso di necessità di soccorso.
Un evento che pensa glocal
La visione della Dust’n Sardinia è innegabilmente legata al mondo, tuttavia gli organizzatori dimostrano di avere i piedi piantati bene in terra: «Per offrire un’esperienza immersiva abbiamo fortemente voluto che i nostri partner tecnici fossero locali e portassero avanti delle linee di pensiero fatte di rispetto e salvaguardia delle tradizioni enogastronomiche. Per questo abbiamo coinvolto Impasto, la cui cultura per la filiera corta specie del grano e dei suoi derivati, viene rafforzata da un’intensa collaborazione con il progetto Terre Ritrovate di Caritas-Lavoro Insieme, completando il pacchetto dell’offerta».
Tanti chilometri sulle strade di una Sardegna vera, aspra
Sono state oltre 300 le candidature per un evento che di anno in anno trova sempre più interessati, per un totale di soli 15 posti andati esauriti in pochissimo tempo; gli organizzatori non sembrano volersi scostare da questo numero ridotto: «Vogliamo creare un gruppo affiatato, capace di entrare in territori meravigliosi in punta di piedi senza lasciar traccia del loro passaggio, nel rispetto che certi luoghi meritano. Il basso carico antropico è un elemento essenziale per la gestione corretta dell’evento, ma siamo lusingati di ricevere così tante richieste ormai da tutta Europa».