In moto in Cile, le spiagge di Concón
In moto in Cile, le spiagge di Concón

Il grande salto per il giro del mondo (parte 1 – Cile)

Si può decidere di abbandonare le comodità e le abitudini della vita stanziale per imbarcarsi in un’avventura che ti porterà a scoprire il mondo? Paolo Cattaneo lo ha fatto. Ci racconta come è maturata la sua scelta e dove questa lo sta portando: per il momento in Sud America.

di Paolo Cattaneo


Dopo un viaggio alla scoperta dell’Australia – dove mi sono trasferito dall’Italia nel 2010 – mi rendo conto che è molto più dispendioso vivere a Sydney, lavorando, che non girare il Paese in motocicletta con una tenda al seguito. Acquisita una buona esperienza dopo otto mesi di vagabondaggio e sufficienti finanze dopo anni di lavoro, decido di liberarmi di tutto ciò che possiedo – esclusa la moto ovviamente – perché ormai mi sento pronto.

Pianificare un giro del mondo in moto non è particolarmente difficile ma, come sappiamo, l’ignoranza mette sempre un po’ di timore e le informazioni online sono a volte confuse e non dettagliate perché, sostanzialmente, ogni Paese rappresenta un caso a sé stante. Dopo alcune verifiche, ho scelto di spedire la moto da Sydney a Valparaíso (Cile), con Bikes Abroad. Il costo è stato di 2.500 dollari australiani (circa 1.800 euro); la quota includeva imballaggio, documentazione, assicurazione e sdoganamento una volta a destinazione.

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La partenza

La nave cargo attracca al porto di Valparaíso dopo 72 giorni di navigazione. La brama di rimettere le mani sulla mia adorata compagna (soprannominata “Bronte”) è tanta, ma ci vogliono cinque giorni per assolvere tutte le formalità burocratiche, aiutato dalla gentilezza e dalla disponibilità dei funzionari locali. Rimonto la moto, riempio il serbatoio e finalmente Bronte torna a ruggire, qui tra i container vuoti allineati sulla banchina. Carico tutto il bagaglio che ho deciso di portarmi appresso per questo viaggio, lascio il porto e mi muovo, finalmente, alla volta della città.

Valparaíso (“Valpo” per i locali), dichiarato patrimonio dell’umanità dall’UNESCO, è una città per certi versi unica. Strutturata urbanisticamente senza una logica ben precisa, appoggiata sul versante di una montagna a ridosso dell’oceano Pacifico, si ostenta come un dipinto di Keith Haring. Forme geometriche e sinuose si intersecano come in un labirinto abitato, punteggiato di colori vivaci.

La brama di rimettere le mani sulla mia adorata è tanta, ma ci vogliono cinque giorni per la trafila burocratica

Vago tra le sue ripide e colorate viuzze. Il rumore della moto attira l’attenzione dei passanti, ma anche di alcuni cani randagi particolarmente interessati alle mie caviglie. È veramente piacevole esplorare questa bellissima zona della costa centrale del Cile, che offre altri luoghi caratteristici come Viña del Mar, Reñaca e Concón, comunque non paragonabili all’unicità e alla bellezza di Valparaíso. I colori vibranti, le strade scoscese e tortuose di questa splendida città non fanno altro che aumentare l’emozione immensa che provo a guidare di nuovo la mia Bronte, questa volta in un altro continente.

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San Pedro de Atacama

Lasciata la zona di Valparaíso mi dirigo verso nord, non prima di aver fatto un tour dei celebri vigneti della zona. Imbocco la Ruta 1 che costeggia l’oceano verso Antofagasta e il paesaggio diventa rapidamente desertico con gli orizzonti che si appiattiscono.

Il primo giorno di esplorazione prevede una sosta a Bahía Inglesa, vicino Caldera, con bellissime spiagge e strade desolate che rendono l’esperienza mistica.

Faccio una deviazione per la Valle del Elqui, un luogo incantato a ridosso delle Ande dove acqua e aria sono purissimi, e dove viene distillata la famosa acquavite Pisco.

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Riprendo il percorso verso nord lungo la strada costiera e giungo infine a San Pedro de Atacama, con le caratteristiche abitazioni del centro storico costruite con mattoni adobe (un impasto di argilla, sabbia e paglia essiccata al sole).

Nei dintorni si trovano diverse località interessanti, a partire dalla zona di El Tatio a 4.200 metri sul livello del mare: si tratta di una delle aree di attività geotermica più grandi al mondo, con più di 80 geyser e piscine naturali con acqua a 85 gradi che filtra dal sottosuolo.

Sempre nei dintorni merita una visita anche Laguna Miscanti, un luogo incredibile circondato da vulcani e caratterizzato da acqua di colore blu scuro.

Quel continente che sognavo di vedere da sempre, ora si presenta ai miei occhi all’improvviso, pieno di luce, colori e di mille cose nuove

Da lì mi dirigo verso il confine con la Bolivia. Quel continente che sognavo di vedere da sempre ora è di fronte ai miei occhi, pieno di luce, colori e di mille cose nuove che saranno fonte di stimolo continuo per i mesi a venire. Adesso posso dirlo: il sogno di fare il giro del mondo in moto non è più tale, perché ho fatto, finalmente, il grande salto.

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Un viaggio come questo credo capiti poche volte nella vita di un uomo, per cui non voglio mettere paletti temporali a un’esperienza cosi spirituale come viaggiare libero attraverso il pianeta. Se dovessi tuttavia dare una tempistica approssimativa, direi che due anni sono più o meno il tempo necessario per compiere il giro completo, senza correre troppo. Il percorso scelto mira a coprire la maggior parte dei Paesi che mi interessa visitare e che non richiedano il vincolo del Carnet de Passages en Douane.

La seconda parte di questo report è disponibile qui.