Massimo di Trapani

KTM Orange Juice, spremuta di cavalli

Secondo appuntamento dell’anno con l’evento dedicato alla gamma adventure della casa di Mattighofen. Per l’Orange Juice si sono ritrovati in molti a San Marino, pronti a sciogliere le briglie dei cavalli arancioni da cui spremere passione e divertimento.

di Giulio Romito


Per numero di capi potrebbe essere la fiera di cavalli più importante d’Italia se non fosse che, invece di equini, si parla di cavalli/vapore. KTM continua il suo programma di eventi Orange Juice, con una due giorni che la casa austriaca dedica ai propri clienti possessori delle versioni adventure. Questa volta tocca a San Marino ospitare la cavalcata, durante il primo fine settimana di ottobre, dove viene fissato il quartier generale presso il concessionario ufficiale Motorstore.

In fase d’iscrizione i partecipanti possono optare per il percorso fuoristrada o per quello su asfalto, entrambi messi a punto dallo staff, e installare le relative tracce GPX sul proprio navigatore o sullo smartphone. Tra gli ospiti vi sono Roberto Ungaro e il pluricampione del mondo di enduro Giovanni Sala, ai quali è stata affidata la guida dei percorsi: lo stradale al primo e quello in off al coriaceo pilota bergamasco.

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Cosa ci facciamo qui?

La presenza mia e di Massimo è però motivata da istanze professionali, poiché siamo stati incaricati da KTM di realizzare un video e un reportage fotografico dell’evento. Arriviamo il venerdì pomeriggio, prendendo subito possesso di due KTM 690 enduro – eccitazione alle stelle – per una ricognizione del percorso off road alla ricerca di spot interessanti dove realizzare delle riprese e parte delle foto.

Giovanni Sala è sempre pronto a dare consigli

Il tempo di rientrare in albergo per prendere lasciare i bagagli e poi tutti a cena. A tavola ho come vicino Giovanni Sala: chi lo conosce sa quanto sia persona disponibile e alla mano, pronto a dare consigli quando si è in moto e a raccontare aneddoti quando si è in convivio. Io, chiaramente, non avevo idea di chi avessi accanto e questa, forse, è stata la mia fortuna, perché la conversazione non è stata influenzata dal timore reverenziale.

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Così, tra un sorso di birra e un boccone, mi ritrovo ad ascoltare di quando, agli albori della sua carriera, egli si divideva tra le due ruote e il banco di un salumiere.

Il mattino seguente tutto è pronto: caffè, un giro di presentazioni e un briefing con gli organizzatori per assicurarsi che tutto avvenga con lo spirito giusto, e si parte. C’è chi è pronto alla polvere con Giovanni Sala e chi invece seguirà Roberto Ungaro tra dolci curve. Decidiamo di accodarci, inizialmente, al percorso stradale, in direzione di San Leo, per poi decidere di sporcare, come si deve, le immacolate KTM 690 Enduro che ci hanno affidato, rincorrendo Giovanni Sala.

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In giro con il “Giò”

Il percorso è piacevole e non particolarmente impegnativo: le poche gocce di pioggia cadute ieri hanno compattato il fondo della traccia, che si snoda tra i boschi, evitandoci di dover mangiare la polvere di chi ci precede. I due gruppi si ricompattano in località Parchiule, per condividere il pranzo. Siamo con la forchetta alla bocca quando Giovanni Sala irrompe, in sala, intimando a me e a Max di seguirlo, perché ha trovato una salita scenografica, ideale per foto e riprese.

Il percorso sterrato, poco impegnativo, si snoda tra i boschi

Ci infiliamo i caschi e riprendiamo la strada, seguendo Giovanni. Arriviamo sul posto: la salita che intende lui è in realtà un muro, una parete rocciosa per un comune mortale. Siamo elettrizzati al pensiero di vedere un campione di tale livello all’opera. In pochi istanti si infila con la sua KTM 790 Adventure R in un canale tracciato dall’acqua, risalendo la parete fino in cima: siamo sbalorditi, con gli occhi sgranati e pieni di ammirazione.

Sala risale una parete rocciosa fino in cima: siamo sbalorditi

Riprendiamo il cammino con la pancia piena, dopo aver chiacchierato di viaggi con alcuni commensali. Le strade sono davvero piacevoli da percorrere, sia su asfalto sia fuori, e lo spirito di condivisione e scoperta pervade gli animi dei partecipanti, così come è stato immaginato e ideato da KTM.

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Arance sul Titano

La via che porta verso Pietrafagnana presenta un paio di salite insidiose e qualche sasso smosso, ma alla fine ci attendono due/tre curvoni che invitano a derapare in tutta sicurezza, sotto l’occhio vigile di un enorme costone roccioso. Qui Roberto Ungaro rimarca la differenza tra i professionisti e noi comuni mortali, facendo sembrare il tutto un gioco da ragazzi.

Il sole prende la via dell’orizzonte e noi quella per la piazza del governo di San Marino. Da qui il colpo d’occhio è notevole: la luce rossastra del tramonto avvolge tutti i partecipanti e ci godiamo la vista totale su tutta la valle. Poi lo staff dà appuntamento per la cena, veramente deliziosa.

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La domenica ci si muove presto, con i due percorsi totalmente indipendenti che si ricongiungeranno sul lungomare di Rimini, per il pranzo e i saluti finali dopo due giorni trascorsi alla scoperta di posti nuovi, respirando aria pulita e divertendosi: cosa volere di più?