La terza edizione del Moto Travellers Summit si è tenuta sul massiccio delle Mainarde, tra Lazio, Abruzzo e Molise. Un incontro informale tra racconti di viaggio, workshop e convivialità.
di Claudia Gonnella
L’evento si è svolto dal 13 al 15 ottobre a quasi mille metri di quota, nei locali che il comune di San Biagio Saracinisco (FR) mette a disposizione per i gruppi e le associazioni, e che in estate è spesso sede delle riunioni di scout ed escursionisti.
Si tratta di una struttura in cui, oltre alla sala comune dotata di attrezzatura audiovideo, ci sono a disposizione una cucina, delle camerate e uno spazio esterno dove poter montare le tende.
Appeso a una parete della sala spicca il grande planisfero che è stato il fulcro dell’evento e il magnete che ha irrimediabilmente attratto tutti i partecipanti.
Voglia di viaggiare
Il Moto Travellers Summit nasce da un’idea di Ettore Ammirati, motoviaggiatore solitario di lungo corso che in questi ultimi anni ha dovuto rallentare i giri del motore e accorciare i propri orizzonti.
Grazie a un uso mirato dei social, è però rimasto “nel giro” riuscendo a organizzare un incontro annuale tra motoviaggiatori italiani e stranieri. Ma chi sono questi irriducibili affetti dalla voglia di girovagare?
Si tratta di motociclisti appassionati di viaggi e avventura, spinti dal desiderio costante di esplorare nuovi luoghi, culture ed esperienze. Curiosi del mondo che vivono il viaggio come scuola di vita, perché evolve la propria coscienza, affina lo spirito e migliora la qualità della vita.
Viaggiatori desiderosi di allontanarsi dalla propria zona di comfort, di mettersi in gioco per vivere esperienze uniche, sperimentando altre posizioni esistenziali, altri ruoli e modi di affrontare le difficoltà.
Insomma, si tratta di chi viaggia per ridiscutere la propria visione del mondo, cambiando interiormente ed uscendone plasmato e rinnovato con nuove consapevolezze.
Tutti insieme
Ettore e i suoi storici amici viaggiatori Emilio Radice, Rocco Antonio Kossovic, Maurizio Pistore e Giovanni Cellini sono riusciti a mettere insieme un evento senza fini di lucro, che ha riunito circa sessanta motoviaggiatori italiani e non, e che è stato molto di più di un semplice raduno.
Si è trattato di un’esperienza coinvolgente e avvincente che ha riunito appassionati ben assortiti per età ed esperienze, e desiderosi di condividere le loro avventure su due ruote, insieme alle esperienze e alle informazioni raccolte per e durante il viaggio.
Una formula di amicizia e solidarietà che si è rivelata vincente quando, data l’indisponibilità della trattoria che doveva accoglierci per i pasti, ci siamo tutti adoperati in cucina e per servire ai tavoli.
Un clima di disponibilità e allegria che ha sancito la perfetta riuscita di questa tre giorni culminata nel grande falò del sabato sera accompagnato dalle caldarroste.
I racconti degli ospiti
Gli ospiti iniziano ad arrivare già da venerdì pomeriggio: c’è chi monta la tenda e chi, ridendo e tornando per un attimo bambino, approfitta dei letti a castello nelle camerate.
Non c’è una vera e propria scaletta degli interventi, ognuno è libero di portare un argomento da condividere, a turno organizzatori e veterani fanno da moderatori.
Molto atteso da tutti è stato il racconto di Rocco Antonio Kossovic – del suo viaggio in Medio Oriente parliamo su RoadBook 39 – che da Lecce è partito per arrivare a Katmandu, in Nepal, dopo circa 40 giorni di viaggio.
Un viaggio che nella sua sezione più complessa, l’attraversamento dell’Afghanistan, ha coinvolto anche Emilio Radice e Ramon Chiodi, quest’ultimo il primo italiano ad entrare nel Paese dopo la partenza dell’esercito americano.
I due, passati in quella nazione a poca distanza di mesi uno dall’altro, hanno raccontato situazioni ed esperienze completamente diverse.
Non sono mancati gli ospiti a sorpresa, come Francesco Cuccioletta e Sara Bartolacci, impegnati in un giro del mondo iniziato qualche mese fa, e la videochiamata con Stefano Cipollone, che ha raggiunto Sumatra su un’enduro di piccola cilindrata.
In ultimo ma non per questo meno importante, è arrivato il messaggio di Luigi Amigoni, adesso in Mauritania per portare avanti il suo progetto “Malawi nel cuore” al quale andranno i proventi di questa edizione dell’evento.
I consensi ricevuti dal Moto Travellers Summint ha spinto l’organizzazione, anche grazie alla collaborazione attiva di partecipanti e organizzatori, ad aprire un forum per condividere passione e informazioni utili tra viaggiatori.