Yamaha Dolomiti Ride 2018

Yamaha Dolomiti Ride 2018

Per la sua festa la Casa dei tre diapason ha scelto la splendida zona fra Molveno e le Dolomiti di Brenta. Sulle sponde di quello che è stato eletto da Legambiente il lago più bello d’Italia, gli appassionati Yamaha si sono riuniti per un fine settimana all’insegna delle due (e tre) ruote.

di Marco Manzoni


A distanza di sette anni Yamaha ha deciso di rinnovare il Dolomiti Ride e noi di RoadBook non potevamo certo mancare. Motogiro, test ride, eventi, esposizione delle moto che hanno fatto la storia dell’azienda nelle competizioni, musica e divertimento sono stati gli elementi vincenti di questo grande evento.

Siamo giunti a Molveno il venerdì sera accompagnati da un temporale estivo, ma la vista bucolica di questo paese affacciato sulle acque azzurro-verdi del lago ai piedi delle Dolomiti, ci ha fatto subito dimenticare la disavventura. La presenza Yamaha si è fatta subito notare: il village allestito sulla spiaggia, i vari stand per i test ride, gli striscioni ai lati delle strade e il gran numero di moto e appassionati del marchio in festa per le vie del paese ci hanno fatto sentire accolti sotto il braccio di un’organizzazione impeccabile e ben strutturata.

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A zonzo per il Trentino

L’apice del fine settimana è stato il motogiro di sabato: circa 200 km tra gli splendidi panorami delle Dolomiti di Brenta alla scoperta delle strade tutte curve del Trentino. Partendo dallo Yamaha Village con una splendida Tracer 900GT abbiamo costeggiato le rive del lago di Molveno per dirigerci prima verso Tione di Trento poi attraverso Pinzolo in direzione delle suggestive cascate Nardis dove abbiamo fatto una sosta e allietato i nostri palati con piatti tipici locali.

Risaliti in sella, ci siamo diretti verso Madonna di Campiglio sulla SS 239 poi, divorando le curve grazie alla precisione di guida della Tracer e al suo versatile tre cilindri, a Dimaro abbiamo imboccato la SS 42 per Cles e le rive del lago di Santa Giustina (parliamo in dettaglio di questa zona sul numero 7 di RoadBook). Attraverso la SP 73 prima e la SS 421 poi, siamo tornati verso Andalo per approdare – alla fine del nostro itinerario – di nuovo allo Yamaha Village a Molveno.

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Da una sella all’altra

Durante il tour abbiamo avuto l’occasione di condurre altre moto della gamma Yamaha, assaporandone i diversi pregi tra le curve trentine: dalla Tracer 900GT, di cui abbiamo apprezzato particolarmente la precisione di guida e il piacevole tre cilindri sempre pronto grazie anche al cambio Quick Shift, siamo passati alla XSR 700 per godere della sua agilità e della rotondità alla guida. Successivamente in sella a una Tracer 700 abbiamo avuto conferma di come, anche con cubatura e cavalleria inferiori, sia possibile fare del turismo senza avere nulla da invidiare a moto più potenti. L’ultima moto che abbiamo avuto il piacere di testare durante la giornata di sabato è stata una purosangue “mangiacurve”: la MT-10 SP, un animale da pista travestito da naked.

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Per concludere al meglio la giornata si è tenuta poi la cena all’interno del palazzetto con tutti gli ospiti Yamaha, durante la quale si sono alternati sul palco ospiti speciali come il campione di rally e pilota della Dakar Alessandro Botturi, Maio Meregalli (Team Manager Yamaha MotoGP) e il comico di Zelig Dario Cassini.

Un giorno e una ruota in più

L’indomani, alzati di buon ora, ci siamo ritrovati pimpanti di nuovo al village e più precisamente nell’area dedicata al Niken Tour, dove una sfilza di tre ruote Yamaha ci aspettava per un test ride. È incredibile come, finché non si ha la possibilità di guidarla, possa sembrare impacciata e ingombrante, ma la verità è tutt’altra: la Niken è una moto eccezionale! Già dai primi metri non si avverte più la presenza di tutto il meccanismo per la gestione della doppia ruota anteriore e durante la guida diventa tutto assolutamente naturale, ma con una sensazione di grip e di precisione di guida mai provate prima.

Rientrati più che soddisfatti da questa ultima prova riservataci dall’organizzazione, giunge purtroppo il momento dei saluti. È ora di tornare alla quotidianità e ci salutiamo augurandoci di poterci ritrovare l’anno prossimo insieme a tutti gli altri appassionati dei tre diapason.