Appunti – Ha la vita stretta

di Dario Tortora


Nell’immediato dopoguerra Enrico Piaggio aveva bisogno di attuare una totale riconversione industriale dell’azienda, i cui stabilimenti erano usciti malconci dalle distruzioni del conflitto. Scelse di puntare sulla nascente esigenza di mobilità individuale del Paese, affidandosi alla matita di Corradino D’Ascanio per affinare il progetto della Vespa.

Quest’ultimo, di formazione aeronautica, “detestava le motociclette”, che riteneva scomode, ingombranti, poco pratiche, sporche; attingendo alla sua formazione ingegneristica, adottò per la Vespa una serie di soluzioni geniali: la scocca portante, il cambio sul manubrio, la ruota di scorta, fino all’elemento più iconico di tutti, ossia la celebre carrozzeria a forma di imenottero in grado di riparare il guidatore dalla sporcizia e assicurargli una posizione ergonomicamente corretta.

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Con 19 milioni di esemplari prodotti, da allora la Vespa è stata un successo ininterrotto che si è diffuso in tutto il mondo. Quest’anno festeggia i 75 anni e abbiamo deciso di celebrarla anche su RoadBook con due servizi che rappresentano un po’ i due poli delle cose che ci piace fare in sella: sfidarci e viaggiare.

Troverete quindi un articolo sul Vespacross, ovvero dei dissennati che si lanciano nel fango in sella a scooter Piaggio taroccati traendone divertimento, e un’intervista a Lorenzo Franchini, in cui ci racconta dell’impegnativo viaggio intrapreso insieme ad altri vespisti attraverso la Patagonia, fino a raggiungere Ushuaia lungo la Ruta 40.

Non storcete il naso. La Vespa è certamente un fenomeno di costume legato alle ambientazioni urbane – dal cinema agli anni della nostra gioventù – ma non è nuova a esplorazioni di lungo corso e imprese al limite dell’eroico.

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Già nel 1951 venne portata fino in Congo, poi negli anni successivi Giancarlo Tironi ha raggiunto il Circolo Polare Artico, Roberto Patrignani è andato da Milano a Tokyo, James P. Owen dagli Stati Uniti alla Terra del Fuoco, Santiago Guillen e Antonio Veciana da Madrid ad Atene con una Vespa decorata nientemeno che da Salvador Dalì, l’australiano Geoff Dean ha compiuto il giro del mondo.

La Vespa non è nuova a esplorazioni di lungo corso e imprese al limite dell’eroico

Passano gli anni e si alza l’asticella: il francese Pierre Delliere raggiunge Saigon da Parigi in 51 giorni passando per l’Afghanistan, lo svizzero Giuseppe Morandi percorre 6.000 km nel deserto africano su una Vespa che aveva comprato nel 1948, fino ai celebri viaggi dello scrittore Giorgio Bettinelli che nell’arco di tre anni e otto mesi attraversa 90 Paesi per un totale di 250.000 chilometri. Pochi sanno, infine, che nel 1980 due Vespa PX 200 giunsero addirittura al traguardo della seconda edizione della Parigi-Dakar.

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Festeggiamo quindi anche noi 75 anni di evoluzione di un mezzo motorizzato a due ruote che, pur rimanendo sempre perfettamente riconoscibile, è stato in grado di adattarsi a ogni situazione. Alla fine non è molto diverso dalle maxienduro che ci piacciono oggi.

Editoriale pubblicato su RoadBook 24