Tutorial di montaggio e prova su strada dell’interfono Just Speak S di Caberg, un prodotto dal prezzo abbordabile ma dotato di tutto quello che serve.
di Dario Tortora
Ho sempre pensato che uno dei piaceri dell’andare in moto consistesse nel potersi isolare nei propri pensieri e di conseguenza non ho mai voluto un interfono per comunicare con i compagni di viaggio o con la passeggera. Proprio quest’ultima, a quanto pare desiderosa di vedere il mondo con una prospettiva migliore di quella offerta dal sellino posteriore, ha deciso recentemente di fare il grande salto diventando una motociclista a tutti gli effetti. Un conto è superare l’esame della patente, però, un altro imparare a guidare una moto in tutte le condizioni. Mi sono quindi trovato a impersonare il ruolo di tutor, con il problema di come comunicare adeguatamente fra di noi soprattutto nei primi tempi di apprendistato su strada.
Entrambi possediamo un casco Caberg Tourmax, un ottimo prodotto dotato di un ampio frontino parasole e della possibilità di sollevare la mentoniera, due caratteristiche che è raro vedere contemporaneamente. Fra le specifiche viene riportata la predisposizione per il kit Just Speak S della stessa Caberg, che attira la nostra attenzione per due motivi: rispetto ad altri prodotti simili il costo è tutto sommato contenuto (il prezzo consigliato è di 109,99 euro, IVA compresa) e l’interfono vero e proprio è completamente contenuto negli auricolari posizionati all’interno del casco; questo comporta che, una volta montato, il tutto risulti invisibile, salvo il microfono con i comandi che finirà davanti alla bocca.
L’interfono vero e proprio è completamente contenuto negli auricolari posizionati all’interno del casco
Il kit e le specifiche tecniche
Nella confezione troviamo l’interfono vero e proprio, il cavo USB per la ricarica o per la connessione al computer per eventuali aggiornamenti del firmware, due coprimicrofono in spugna (uno è di ricambio, bel gesto), una coppia di tondini adesivi in velcro (necessari solo per i caschi non predisposti, come vedremo) e una guida rapida in italiano, inglese, tedesco, spagnolo e francese.
La pagina dedicata sul sito Caberg offre il manuale completo in PDF e invita a registrarsi per scaricare il software per l’aggiornamento del firmware e per la regolazione di alcune impostazioni. Facendolo, si viene dirottati sul sito di Sena Technologies, essendo il Just Speak S un prodotto OEM paragonabile al 3S dell’affermata azienda americana, da anni leader nel settore.
Il software Caberg Device Manager, con interfaccia anche in italiano, è disponibile per Windows (XP, Vista, 7, 8, 10) oppure macOS 10.6 e successivi. Attraverso quattro pulsanti sulla sinistra consente di connettere l’interfono al computer (una volta collegato tramite il cavo USB), installare o ripristinare il firmware, attivare o disattivare le funzioni Bluetooth EDR e A2DP. Queste sono fra le ultime evoluzioni della tecnologia radio in questione e consentono, rispettivamente, di ridurre tempi di risposta e consumo energetico, e di ricevere segnali audio stereo con qualità superiore, utile qualora si volesse ascoltare musica trasmessa dallo smartphone direttamente nel casco. Nel nostro caso abbiamo provveduto a sostituire il firmware con quello scaricato dal sito Sena Technologies, che installa la voce in italiano per i messaggi vocali.
Il montaggio
Caberg propone il kit Just Speak S come interfono universale, nel senso che può essere usato in qualsiasi casco con abbastanza spazio a disposizione in corrispondenza delle orecchie; il vantaggio di montarlo in un casco della stessa azienda, però, consiste nel trovare gli alloggi già predisposti, senza che sia necessario ricorrere al velcro adesivo e potendo così spostare il kit nel caso in cui si voglia sostituire l’elmetto.
Per l’operazione ci vogliono massimo una decina di minuti e conviene iniziare dal lato sinistro, quello da cui sporge l’asta flessibile con il microfono. Si comincia rimuovendo l’inserto in spugna presente nelle guance e infilato nel cinturino; bisogna poi rimuovere il guanciale sganciando i bottoni automatici che lo tengono in posizione.
A questo punto è possibile infilare l’asta con il microfono nel supporto in tessuto rosso, facendo riferimento alla sequenza visibile nelle foto per aiutarsi con l’orientamento. Se non si possiede un casco Caberg dotato di alloggi predisposti, in confezione vengono comunque fornite due coppie di tondini adesivi in velcro: quelli grandi devono essere incollati sulla parete interna della calotta, quelli piccoli sugli auricolari.
Per facilitare il successivo rimontaggio conviene già sagomare l’asta del microfono affinché giri esternamente rispetto al bottone automatico basso.
Per il lato destro è sufficiente replicare le stesse operazioni, anche se il tutto risulterà ancora più semplice per via dell’assenza del microfono. Una volta che i due altoparlanti sono in posizione si può procedere nascondendo nell’imbottitura del collo il cavo che li collega; a seconda della taglia del casco il cavo potrebbe risultare un po’ lungo, ma è facile nasconderlo spingendolo bene all’interno dell’imbottitura.
Per concludere è sufficiente rimontare i guanciali facendo pressione sui bottoni automatici e prestando attenzione a posizionare l’asta col microfono nello scanso predisposto. In ultimo si monta il coprimicrofono in spugna con funzione antivento.
Se si poteva avere l’impressione che gli auricolari fossero un po’ ballerini, essendo semplicemente infilati nelle tasche in tessuto, una volta rimontato il tutto risultano invece molto stabili, essendo ben incastrati fra guanciale e calotta. L’unica raccomandazione è di fare attenzione che la presa Micro-USB sull’auricolare sinistro rimanga ben accessibile: per la ricarica è infatti sufficiente collegare a un alimentatore qualsiasi (anche quello dello smartphone o direttamente a un computer) il cavo USB fornito, che per fortuna è discretamente lungo consentendo così di trovare un appoggio adeguato per il casco. Ci vogliono circa 2,5 ore per una ricarica completa della batteria ai polimeri di litio e una spia presente in prossimità della presa USB passa da rossa a blu a operazione ultimata.
La prova su strada
Come dicevamo il Just Speak S di Caberg è in realtà il 3S di Sena Technologies, ovvero il modello entry-level dell’azienda. Sarà anche tale, ma è dotato di tutto quello che ci si aspetta da un interfono da casco: può essere interfacciato via Bluetooth 3.0 con lo smartphone o un navigatore satellitare per fare delle telefonate, per ricevere istruzioni vocali di navigazione e per la riproduzione di musica (in quest’ultimo caso non aspettatevi una gran qualità). Soprattutto consente di dialogare con un’altra persona dotata dello stesso dispositivo, sia sulla stessa moto in qualità di passeggero sia su un altro mezzo.
L’abbinamento può avvenire con due apparecchi utilizzabili contemporaneamente (oltre la conversazione con un altro interfono) e un sistema di gerarchie automatico stabilisce le priorità: una telefonata in arrivo interromperà una conversazione intercom, che a sua volta interromperà la riproduzione di musica.
Il Just Speak S è dotato di tutto quello che ci si aspetta da un interfono da casco
Il bello del Just Speak S è che i comandi a disposizione dell’utente si limitano ai due pulsanti +/- presenti sul microfono. Oltre a consentire di regolare il volume al volo (con livelli diversi per ciascuna fonte), le varie funzioni sono attivabili premendoli entrambi, a lungo oppure con rapide sequenze e combinazioni. All’inizio sembra macchinoso, in realtà si tratta di un’ottima soluzione per l’uso in moto visto che, una volta memorizzata la posizione dei due pulsanti, si riesce a fare tutto quello che serve anche indossando i guanti. Per una maggiore sicurezza di guida è anche possibile attivare i messaggi vocali, che consentono ad esempio di rispondere a una chiamata telefonica senza togliere le mani dal manubrio con un semplice ‘pronto’ pronunciato a voce sufficientemente alta (a meno che, ovviamente, non sia in corso una comunicazione intercom).
In definitiva si tratta di un ottimo prodotto che soddisfa pienamente le aspettative, soprattutto in considerazione del prezzo d’acquisto: il peso aggiunto al casco è ininfluente (64 grammi), l’autonomia è notevole (otto ore di conversazione continua e ben una settimana in standby) la qualità del suono è ottima e si riesce a dialogare senza problemi anche a velocità superiori ai 100 km/h (merito dei filtri per la cancellazione del rumore).
L’unica critica che ci sentiamo di muovere è la portata: il produttore dichiara 200 metri a campo libero, ma in realtà già a circa 150 il disturbo di fondo diventa veramente fastidioso. Chi avesse l’esigenza di un apparecchio in grado di garantire continuità di comunicazione a distanze superiori dovrebbe perciò rivolgersi a prodotti più sofisticati (e costosi). Per il nostro uso didattico, in cui è previsto che si viaggi di conserva, vanno invece benissimo… per cui via con le lezioni di guida!