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Kamchatkaraid: la conquista dell’Est in sella a tre Ténéré

Si è svolta sabato 19 febbraio presso la sede di Touratech Italia la presentazione milanese del progetto Kamchatkaraid: in moto dall’Italia ai confini del continente e ritorno.

di Antonio Femia – foto Dario Tortora


Kamchatkaraid è il nome del viaggio che vedrà tre avventurosi motociclisti raggiungere via terra l’omonima penisola russa in un viaggio di andata e ritorno che si svolgerà in due fasi distinte tra maggio 2022 e il 2023.

Quella che si è svolta da Touratech Italia è stata una giornata di chiacchiere informali in cui Franco Ballatore, Maurizio Limonta e Rosario Sala hanno spiegato i loro programmi e presentato al pubblico le Yamaha Ténéré 700 allestite di tutto punto e pronte per la partenza.

Kamchatkaraid, il percorso

Il viaggio inizierà a maggio dalla sede Yamaha a Gerno di Lesmo per puntare attraverso i Balcani verso la Turchia, per poi attraversare il Caucaso. Il famigerato traghetto sul mar Caspio condurrà i nostri negli “Stan” dell’Asia centrale.

La carovana entrerà in Afghanistan per un trekking nella valle del Wakhan per poi affrontare la Pamir Highway, da cui entrerà in Kazakhstan e poi in Mongolia; da qui i nostri prenderanno la Transiberiana per finire a Vladivostok.

Una serie di traghetti li porterà dapprima in Corea del Sud e poi in Giappone, dove verranno accolti negli stabilimenti Yamaha prima di raggiungere Tokio.

Conclusa la prima fase, le moto rimarranno a svernare (e rimesse in sesto) in terra nipponica mentre i piloti torneranno in Italia a riprendere fiato.

A maggio 2023, dopo un trekking a piedi nella penisola di Kamchatka, i tre centauri riprenderanno le moto – che nel frattempo saranno state spedite a Magadan – per seguire la Strada delle ossa, la BAM e la Transiberiana fino a Mosca.

Dalla capitale russa scenderanno poi a sud verso l’Oman attraverso l’Iran e risaliranno la penisola arabica fino in Israele, da dove si imbarcheranno per la Grecia per ripercorrere infine i Balcani diretti in Italia.

Le moto e i partecipanti

Il Kamchatkaraid sarà senza dubbio una grande avventura nel senso più puro del termine, con tanta strada da percorrere e situazioni così diverse che non è possibile prevedere cosa potrà accadere.

Per questo motivo le tre Ténéré 700 fornite da Yamaha sono state equipaggiate di tutto punto con accessori Touratech e la carovana sarà dotata del necessario per affrontare gli imprevisti.

Tra le dotazioni spicca il serbatoio aggiuntivo da 5 litri montato sulla moto di Maurizio Limonta, il quale dichiara che non esiterà a vendere a caro prezzo il carburante ai suoi sodali quando rimarranno a secco.

Goliardia a parte, quello che abbiamo visto è un gruppo di viaggiatori affiatati e, sebbene diversi per storia e stile di viaggio, accomunati dalla stessa filosofia e curiosità nello scoprire il mondo.

Per me sarà una grande esperienza, un bel viaggio insieme ad amici in terre e Paesi che da anni volevo visitare.
F. Ballatore

Franco Ballatore, musicista tra i fondatori dei Marlene Kuntz, ha lasciato il suo lavoro di tecnico ambientale per dedicarsi ai viaggi e alla scoperta del mondo; Maurizio Limonta opera da anni nel mondo della logistica e dei trasporti internazionali ed è un viaggiatore a tutto tondo, uno per cui la moto è uno strumento di conoscenza.

Non si vince niente se non sé stessi e lo stupore dell’incontro con culture diverse: è quella la vera soddisfazione del viaggiare.
M. Limonta

Rosario Sala, funzionario tecnico della provincia di Trento, è noto per i suoi lunghi raid in solitaria mediante i quali raccoglie fondi da devolvere in beneficienza: la deviazione nel Kurdistan iracheno avrà come destinazione la città di Sulaymaniyya dove ha sede il centro di riabilitazione e reintegrazione sociale di Emergency finanziato dalla vendita del libro “L’Africa secondo me”, in cui Rosario racconta del suo viaggio da Cape Town a Trento, compiuto a inizio 2020.

Porteremo a casa i sorrisi e l’ospitalità di chi incontreremo, e farlo in compagnia renderà tutto più intenso.
R. Sala

I tre sono ben assortiti per carattere: l’esploratore che si infila nelle situazioni per vedere che succede, quello metodico e previdente, quello che decide in un momento di cambiare completamente i programmi. Possiamo solo immaginare la quantità di esperienze che un gruppo così composto potrà vivere in un anno di viaggio.

Tra gli adesivi dei tanti sponsor campeggia fiero un Vegvisir, il simbolo magico con cui i Vichinghi ornavano le proprie navi per non perdere la via nella tempesta anche lungo rotte a loro sconosciute.

Un team così affine ai valori di RoadBook non può partire senza l’accessorio fondamentale, perciò abbiamo celebrato seduta stante la cerimonia di affissione del nostro sacro adesivo che, al contrario di quello norreno, aiuta a perdersi e guida in grandi scoperte chi non ha idea di dove diamine sia finito.

Siamo sicuri che condurrà i tre motociclisti in tante avventure che non mancheremo di raccontare sulle pagine della rivista.

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