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Moto Morini X-Cape 650, le nostre modifiche per viaggiare

Con pochi accessori la bella X-Cape 650 di Moto Morini può essere trasformata in un’agile giramondo, comoda, maneggevole e parca nei consumi: l’ideale per viaggiare lontano. 

di Dario Tortora – foto Antonio Femia


Forte di un design aggressivo e accattivante, di un’ottima ciclistica e di un prezzo d’acquisto molto concorrenziale (7.190 euro questa versione con i cerchi in lega), la X-Cape 650 si è piazzata subito nella top 10 delle moto più vendute.

È anche divertente da guidare: vero che 60 cavalli per 56 Nm di coppia sulla carta non sono tanti ma, a differenza di moto con cubature più elevate, basta tenere il contagiri nella seconda metà dell’intervallo di erogazione per trotterellare in maniera appagante.

Ne abbiamo chiesta una a Moto Morini per giocare ad allestirla da viaggio e per verificare se può essere anche una valida globetrotter. Fra dotazione di serie (a partire dalla doppia presa USB sul cruscotto), posizione di guida ed ergonomia generale la base di partenza è infatti già buona e bastano pochi accessori per essere pronti a partire.

Dopo averla provata su RoadBook 28, ora la stresseremo a dovere in occasione di un viaggio nei Balcani che vi racconteremo dal vivo sui nostri canali social e poi sul numero 39.

Ne abbiamo chiesta una a Moto Morini per giocare ad allestirla da viaggio

Quando facciamo articoli di questo tipo l’obiettivo è fornire dei suggerimenti e delle indicazioni universali, applicabili quindi a qualsiasi modello. L’importante è ricordarsi di fare delle scelte dopo qualche mese, così da avere ben chiare le proprie esigenze e lavorare quindi per cucirsi addosso la moto: un motociclista a proprio agio si stanca meno e di conseguenza copre distanze maggiori e guida più in sicurezza.

Per montare i vari accessori ci siamo affidati come sempre alle competenti mani dei ragazzi di GP One Milano, che ringraziamo per l’usuale pazienza con cui assecondano i nostri progetti.

Accessori originali

La Casa stessa produce una serie di interessanti accessori studiati appositamente per l’X-Cape 650 e quindi abbiamo deciso di partire proprio da quelli facendoci consegnare una moto quasi full optional.

Nello specifico abbiamo scelto le protezioni per il calore (149 euro), i paramani (129 euro) e le barre paramotore (219 euro); peccato che, per come sono conformate, le barre che salgono verso il faro si piazzano proprio di fronte alla scritta Moto Morini sulle carene, nascondendola alla vista.

Queste ultime, comunque, tornano utili sia in ottica di protezione sia per agganciarvi delle borse supplementari, comode per trasportare la tuta da pioggia, il kit antiforatura e altri piccoli oggetti. In questo caso abbiamo montato le nuove Drybag 80 da 8 litri di SW-Motech in robusto PVC 500D (65 euro l’una).

Non abbiamo rinunciato neanche al paracoppa in alluminio (199 euro) – ma attenzione che per un eventuale uso intensivo in fuoristrada il collettore rimane scoperto ed è quindi meglio rivolgersi a un altro prodotto – e allo scarico in titanio ultraleggero omologato euro 5 realizzato in collaborazione con SC-Project (525 euro).

A detta del costruttore quest’ultimo garantisce un incremento di potenza di 1,8 CV per 2 Nm di coppia in più, ma soprattutto è più leggero di un chilo ed è incomparabilmente più accattivante.

Sul sito di SC-Project è disponibile anche la versione Rally Raid a passaggio alto, più indirizzato all’utilizzo adventouring per la versione della X-Cape con le ruote a raggi.

Non li abbiamo montati, ma segnaliamo che a catalogo sono presenti anche la sella ribassata (-25 mm, 199 euro) e il parabrezza maggiorato (149 euro).

Manca invece un cavalletto centrale, che è sempre molto comodo sia per i lavoretti di manutenzione in garage sia per quando si è in viaggio.

Valigie in alluminio originali

Le trattiamo a parte perché sono veramente ben fatte e meritano un approfondimento. Sono disponibili sia la coppia di laterali da 34 litri l’una con telaietto (829 euro), sia il bauletto posteriore da 38 litri con piastra per il portapacchi (415 euro) o il set completo a 1190 euro.

Solide, ben assemblate e ricche di accorgimenti intelligenti (dagli occhielli sui coperchi nel posto giusto per agganciare del carico extra, alla fodera interna rimovibile per essere lavata, passando per i contenitori per le minuterie all’interno del coperchio di quella sinistra), rimangono molto compatte e bilanciate rispetto al baricentro della moto.

Peccato che i coperchi si possono ribaltare ma non rimuovere del tutto, e che Moto Morini non abbia a listino delle borse interne sagomate appositamente, ma tutto sommato si tratta di dettagli: sono valigie veramente ben fatte ed è un acquisto che consigliamo senza esitazioni.

Nel nostro caso abbiamo scelto di rinunciare al bauletto posteriore perché alza inutilmente il baricentro e, potendo rinunciare a quella capacità di carico, meglio dotarsi di un borsello più compatto dove mettere le cose da tenere a portata di mano.

Ergonomia

La X-Cape è una moto comoda, con gran parte delle quote ciclistiche studiate bene per garantire una postura corretta. Solo chi è più alto di 1,85 – come il sottoscritto – troverà la sella e il manubrio un po’ bassi; per la prima non abbiamo trovato alternative, ma rimuovendo i gommini dalle pedane si guadagnano millimetri preziosi.

Giacché c’eravamo abbiamo montato la sempre utile estensione della base del cavalletto di SW-Motech (55 euro), mentre per quanto riguarda il manubrio abbiamo montato i riser di 20 mm in lega di alluminio, sempre di SW-Motech (50 euro). Da notare che di serie è possibile avanzare o arretrare il manubrio su tre posizioni grazie alle filettature predisposte da Moto Morini sulla piastra di sterzo.

Supporto per il navigatore

La X-Cape non prevede la classica staffa trasversale da 12 mm su cui montare un GPS o uno smartphone, e l’idea di montarlo sul manubrio non ci piace perché con la borsa da serbatoio sarebbe un impiccio; in ogni caso mentre si guida non è opportuno dover abbassare così tanto lo sguardo rispetto alla linea dell’orizzonte.

Per montare correttamente il navigatore sopra la strumentazione viene in aiuto l’artigiano tedesco Gimpo Garage che produce il supporto Porter in alluminio anodizzato (62,79 euro più spese di spedizione). Pesa solo 200 grammi ma rimane ben solido perché si ancora ai quattro punti dove è fissato il parabrezza originale.

A seconda di come poi si monta il dispositivo scelto c’è solo il rischio di dover faticare per regolare in altezza il cupolino (ma di solito non è un’operazione che si fa di continuo) e segnaliamo che a 3.500 giri di regime si innesca una fastidiosa vibrazione, che per fortuna sparisce subito. Per il resto si tratta di un prodotto eccellente, che risolve brillantemente una lacuna della moto.

Come navigatore useremo il nuovo Garmin zūmo XT2 (di cui abbiamo da poco pubblicato la prova), ma preferiamo montarlo con un altro interessante accessorio, questa volta prodotto da Touratech: si tratta di una morsa con serratura specifica per il GPS Garmin (163,39 euro) che lo abbraccia in funzione antifurto. È realizzato in alluminio e acciaio inossidabile, e come effetto collaterale rende anche più solida la connessione alla staffa originale.

È un accessorio che reputiamo indispensabile, visto che consente di allontanarsi dalla moto senza l’ansia di dover rimuovere ogni volta lo zūmo XT2 per portarselo dietro.

Bagaglio aggiuntivo

Oltre alle due valigie originali abbiamo attrezzato l’X-Cape con una serie di borse morbide realizzate da SW-Motech, a partire da quella posteriore PRO Roadpack (135 euro). Realizzata in resistente nylon balistico 1680D, ha il vantaggio di potersi espandere alla bisogna passando da 8 a 14 litri.

Può essere agganciata con delle cinghie fornite con l’acquisto oppure, come abbiamo fatto noi, facendo passare dei tiranti con velcro sotto la sella (che è chiusa dalla chiave) e infilando l’apposita tasca nel portapacchi: in questo modo la borsa diventa saldamente ancorata alla moto e non è possibile portarla via senza danneggiarla. In caso di pioggia viene fornito un sacco impermeabile in cui collocare gli oggetti all’interno.

Ultima ma non ultima, la borsa da serbatoio PRO City WP da 9 litri (220 euro) che si aggancia all’apposito anello da serbatoio della serie PRO in plastica rinforzata con fibra di vetro da avvitare al bocchettone del serbatoio (30 euro).

È l’ultima arrivata nel catalogo dell’azienda tedesca e ha la particolarità di essere assolutamente impermeabile, grazie al corpo saldato in plastica TPU senza giunzioni e al coperchio conformato per sovrapporsi con degli orli ben oltre la cerniera di chiusura.

Sulla parte superiore del coperchio è presente l’usuale sistema MOLLE in hypalon per agganciare altri accessori, come supporti per smartphone o tablet. Anche le tasche laterali sono impermeabili ed è una finezza la cerniera nastrata con chiusura nella parte inferiore con tanto di magnete per trattenere il tiretto durante la marcia.

L’interno può essere compartimentato per mezzo di una parete mobile attaccata col velcro e non mancano dei passanti elastici per dividere e assicurare il carico così che si muova il meno possibile mentre guidiamo.

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