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In prova: intimo tecnico da moto AG+

L’intimo tecnico da moto AG+ promette comfort e l’eliminazione dei cattivi odori grazie al particolare filato utilizzato nei tessuti. Abbiamo provato i capi prodotti dal marchio italiano in diverse condizioni.

di Antonio Femia


AG+ è un’azienda italiana specializzata nella produzione di intimo tecnico realizzato con tessuti contenenti filato d’argento, utilizzato per le sue proprietà antibatteriche, dal cui simbolo chimico deriva il nome del marchio.

L’abbigliamento in questione si usa con funzione di base layer, cioè a diretto contatto con la pelle; l’adozione del filato d’argento ha come conseguenza diretta l’eliminazione dei cattivi odori, causati dai batteri, con il vantaggio pratico di poter utilizzare i capi per più giorni senza necessità di lavaggio, riducendo quindi le dimensioni del bagaglio.

Diversamente da altri marchi che si affidano alle fibre sintetiche per favorire la traspirazione, l’intimo tecnico da moto AG+ utilizza un tessuto realizzato all’89% in cotone e 6% di elastane; solo il rimanente 5% è in filato d’argento che, come vedremo, è sufficiente allo scopo.

Il marchio offre a catalogo capi per la scherma, il nordic walking e il motociclismo, con tagli per uomo e donna e diverse soluzioni dallo smanicato alle maniche lunghe. La nostra prova riguarda ovviamente l’intimo tecnico AG+ per motociclismo, composto da maglia a maniche lunghe, pantaloni e sottocasco.

Sia la maglia che i pantaloni vestono attillati ma non troppo aderenti, lasciando completa libertà di movimento; dal punto di vista tattile sembra di non avere nulla addosso: il tessuto è morbido e fresco e, soprattutto, privo della sensazione plasticosa di alcuni capi tecnici.

Le cuciture sono sottili e impercettibili, alcune colorate a contrasto; queste ultime e il logo dello stesso colore sono gli unici elementi grafici e decorativi che donano al completo uno stile sobrio e poco appariscente. Un dettaglio molto apprezzato è il rigiro della manica molto profondo a creare un doppio strato lì dove spesso si infilano gli spifferi d’aria.

Negli ultimi mesi abbiamo provato il base layer AG+ in più occasioni, durante la realizzazione di servizi in climi diversi e la termoregolazione si è rivelata eccellente.

Abbiamo viaggiato da Trento fino ai 1.500 metri di quota di Madonna di Campiglio indossando sopra il completo un semplice pile e il completo Clover Laminator-2 WP; inoltre durante la traversata serale da Milano a Trento il nostro tester indossava solo l’intimo sotto la giacca senza patire freddo.

In moto si suda anche in inverno, a maggior ragione durante la realizzazione di un servizio di RoadBook tra infinite inversioni e manovre da fermi: un buon banco di prova per testare la scarsa igroscopicità dell’intimo tecnico da moto AG+, che non trattiene l’umidità e permette una buona termoregolazione anche nei climi freddi.

Situazione diametralmente opposta è quella trovata in Tunisia, alle porte del Sahara con oltre 30 gradi di temperatura. Oltre a condurre la moto, qui il tester ha fatto anche da fotografo con tutto ciò che implica l’attività, ovvero lunghi appostamenti, scarpinate e arrampicate sotto il sole a picco per trovare la giusta inquadratura.

Anche in questa situazione la temperatura corporea è rimasta sempre sotto controllo perché l’umidità evapora velocemente portando con sé il calore e donando una sensazione di fresco.

Durante la marcia è sufficiente regolare i pannelli di ventilazione dello strato esterno; durante le soste sotto il sole basta togliere la giacca e la maglia AG+ si asciuga rapidamente.

La Tunisia è stata inoltre lo scenario perfetto per testare le proprietà antibatteriche del completo: dopo tre giorni di utilizzo in queste condizioni nessuno dei capi emanava cattivi odori.

Dopo qualche mese di utilizzo il completo non ha subito deformazioni ed è ancora ben aderente, e i lavaggi a 60° non sembrano aver intaccato il filato in argento.

Il sottocasco si è dimostrato efficace non tanto per la funzione antivento (che comunque c’è) quanto per il comfort della pelle a contatto con il cotone. Di contro il collo è un po’ troppo corto.

Va detto che un effetto secondario del tessuto molto morbido è che tende a cedere dopo una giornata di utilizzo: il lavaggio restituisce la forma originaria ma comunque è bene prestare attenzione alla formazione di grinze nei punti di flessione, come dietro le ginocchia e sull’inguine.

Quello che cerchiamo da un completo intimo tecnico è di non impacciare, di essere morbido e non generare pruriti e irritazioni. Il base layer di AG+ risponde appieno a questi requisiti a un prezzo nella media: funziona in tutti i climi, dando il meglio alle alte temperature, dove il tessuto prevalentemente in cotone offre freschezza e l’impagabile sensazione di non avere plastica addosso.

Infine il filato d’argento mantiene la sua promessa: questo non vuole dire che abbiamo smesso di lavare il completo intimo, ma è bello quando a fine giornata i tuoi compagni di viaggio non ti confondono con le capre incontrate sul passo.

intimo tecnico da moto AG+
Vestibilità
8
Termoregolazione
9
Versatilità
9
Pro
Antiodore
Sensazione di freschezza
Stile sobrio
Contro
Tende a cedere con l'uso
Pochi colori disponibili
Sottocasco troppo corto
8.7
Totale
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