Roberto Agostini The Bikerchefproject viaggiare e cucinare
Roberto Agostini The Bikerchefproject viaggiare e cucinare

C’è gas e gas: The Bikerchefproject

Quando prendi alla lettera il detto “Daje er gasss” e passi direttamente dal gas della cucina a quello della moto. Questo è The Bikerchefproject di Roberto Agostini.

Roberto è un cuoco di Narni, in Umbria, una regione con forte tradizione culinaria e numerosi piatti di carne, legumi e cereali che hanno influenzato tantissimo il suo stile in cucina. Ragazzo curioso e affezionatissimo alla sua terra, si trova dietro i fornelli già all’età di 15 anni. La sua passione per la cucina diventa professione e, destreggiandosi agevolmente tra padelle e tavoli, lavora in alcuni dei più affermati ristoranti della capitale, sia tradizionali sia stellati. Nel 2016 partecipa alla trasmissione televisiva “La prova del cuoco“, prendendo parte a molte puntate dello show in onda su Rai 1.

“Viaggiare in moto per me è qualcosa di unico: respiri il mondo da protagonista, in prima fila, col sorriso”

Oltre a quella per la cucina ha un’altra grande passione: la moto. Quando può viaggia in sella alla sua inarrestabile KTM 1190 Adventure R, ribatezzata “La Poderosa”. Il primo viaggio in solitaria verso nord, da Narni a Copenaghen. Poi, tra un primo da preparare e un secondo da impiattare, si avventura in Spagna, nei Balcani, partecipa a motoraduni wild come il Pingüinos e l’Elefantentreffen rigorosamente in inverno, con tenda e moto.

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Come coniugare passione e professione? Come riuscire ad avvicinare la moto alla tavola? Roberto ha un’idea: The Bikerchefproject, viaggiare e cucinare.

A marzo partirà per un viaggio che lo vedrà impegnato assieme alla sua compagna Pagi sulle strade del Sud America. Diretti prima a sud verso Ushuaia (la fine del mondo) per poi risalire zigzagando attraverso Argentina, Uruguay, Brasile, Bolivia, Perù, Ecuador e poi… non si sa.

In questo viaggio Roberto porterà la sua esperienza di chef fatta di tradizione e innovazione all’interno delle culture gastronomiche locali, assorbendo da esse quanto più possibile per arricchire l’arte della propria cucina; in un susseguirsi di scambi reciproci (dal cucinare in cambio della semplice ospitalità, fino a servizi retribuiti presso ristoranti locali) che gli consentiranno di sostenere e autofinanziare il viaggio e portarlo avanti il più a lungo possibile. Ne parleremo ancora!