Nel deserto marocchino con le Yamaha Ténéré 700 2025

Si è svolta nel deserto e sulle montagne a sud di Marrakech la prova delle nuove Yamaha Ténéré 2025. Ci siamo stati per assaporarne la guida e raccontarvi come si comportano in situazioni di viaggio-avventura e guida “endurosa”.

di Marco Manzoni


Quando fu presentato a EICMA il prototipo della T7, ma anche successivamente con il primo contatto con la Ténéré 700, ciò che colpì ancor prima delle sue doti dinamiche fu l’estetica: una linea azzeccata con evidenti richiami al mondo dei rally e delle avventure in sella, in giro per il mondo.

Proprio per questo abbiamo apprezzato molto il fatto che a colpo d’occhio la Ténéré 700 2025 sembri pressoché invariata rispetto alla versione precedente. Nulla di più sbagliato.

Cosa è cambiato sulla Ténéré 700 2025

Gli aggiornamenti tecnici, estetici e dinamici sono molti di più di quanto ci si potrebbe immaginare guardandola velocemente.

Partendo dall’estetica troviamo un frontale che riprende il classico look in stile “rally tower” della Ténéré, che ora ospita un nuovo gruppo ottico frontale ridisegnato, composto da quattro singole unità luminose a LED incastonate in una struttura in alluminio a forma di Y.

Anche il plexiglas del cupolino è stato ridisegnato, così come le plastiche di tutte le carenature per accogliere il nuovo serbatoio da 16 litri (modificato e riposizionato per ottimizzare il bilanciamento dei pesi) e la sella che da questa versione è diventata un pezzo unico con seduta a 875 mm da terra e una forma più lineare per favorire i movimenti longitudinali del pilota durante la guida. La triangolazione pedane-sella-manubrio, però, rimane invariata.

Sempre con l’intento di ottimizzare l’ergonomia e agevolare il pilota negli spostamenti e nella gestione del mezzo, il carter della frizione e il leveraggio di attivazione della stessa sono stati ruotati in avanti di 35° e assottigliati, così da sporgere meno e non essere d’intralcio al movimento delle gambe.

Sono state montate anche delle pedane più larghe di 10 mm e più lunghe di 12,5 mm con un inserto in gomma removibile. Il risultato è una base di appoggio del piede ampliata del 36%.

Si rinnova anche la forcella a steli rovesciati da 43 mm con escursione da 210 mm completamente regolabile in estensione, compressione e precarico e fissata a nuove piastre di sterzo. Peccato solo che per la regolazione servano gli strumenti e non possa essere fatta in maniera rapida a mano.

Al posteriore troviamo un mono con un leveraggio ridisegnato che ora propone un link progressivo che aumenta la corsa della sospensione di 7 mm, senza però variare l’escursione finale della ruota che rimane da 200 mm. Una soluzione che consente all’ammortizzatore di operare in maniera più accurata grazie a una lunghezza superiore a parità di corsa della ruota.

Segnaliamo anche la presenza dell’utile pomello per la regolazione manuale del precarico. La luce a terra della versione standard si attesta a 240 mm.

Il motore della Yamaha Ténéré 700 2025 è un’evoluzione del CP2 che diventa Euro 5+ ed eroga 73,4 CV a 9.000 giri e 68 Nm a 6.500 giri, con una curva di coppia più ampia, grazie anche a un condotto di aspirazione più corto.

È stato possibile raggiungere l’omologazione Euro 5+ anche grazie all’introduzione del sistema ride-by-wire che, a sua volta, consente l’esordio sulla Ténéré 700 delle mappature del motore regolabili tramite il computer di bordo; due per la precisione: Sport ed Explorer.

La Sport ha un carattere più reattivo, mentre la Explorer restituisce un attacco del gas delicato e un’erogazione più lineare.

Sempre a livello meccanico è stata modificata anche la dentatura dei rapporti che passa da cinque a sei denti per i rapporti dalla prima alla terza marcia, mentre per quelli dalla quarta alla sesta marcia è stato modificato l’angolo dei denti stessi.

Il computer di bordo ora consente di regolare anche l’ABS su tre livelli – acceso, disattivato sulla ruota posteriore o spento su entrambe – e il controllo di trazione (acceso o spento).

Una volta spento il quadro, però, per questioni di sicurezza l’ABS e il controllo di trazione si riattivano all’accensione. Per questo è presente un pulsante fisico accanto al cruscotto che, con una pressione prolungata, offre la possibilità di ripristinare in maniera rapida e comoda l’ultima configurazione utilizzata prima dello spegnimento.

In pratica: se ad esempio volete disattivare il controllo di trazione e l’ABS solo sulla ruota posteriore per le vostre scorribande sui fondi naturali, sarà necessario farlo solamente la prima volta tramite il computer di bordo, poi per tutti i successivi riavvi, sarà sufficiente premere il “pulsantone” per tre secondi e il gioco è fatto.

Nuovi anche il cruscotto TFT a colori da 6,3″ con due temi per la visualizzazione delle informazioni – Street ed Explorer – e i blocchetti dei comandi che ora propongono un tasto Mode sulla destra per la selezione delle mappe motore e un comodo joystick a 5 direzioni sulla sinistra per spostarsi nel menu e selezionare le voci.

La nuova strumentazione integra anche la connettività con l’app MyRide per gestire chiamate, musica, navigazione turn-by-turn, e-mail (solo l’anteprima) e le previsioni meteo. Utile infine la presenza di una porta USB-C sulla destra del cruscotto.

La Yamaha Ténéré 700 2025 “standard” è disponibile nelle colorazioni Icon Blue e Frozen Titanium.

Ténéré 700 Rally, cosa aggiunge alla standard

La versione Rally eredita tutti gli aggiornamenti tecnici applicati alla Ténéré 700 2025, ma aggiunge una serie di accessori e accorgimenti tecnici per darle un’attitudine ancora più fuoristradistica.

A livello macroscopico troviamo la colorazione in azzurro e la presenza del parafango alto. Riguardo la ciclistica, troviamo un’escursione delle sospensioni maggiorata di 20 mm: la forcella della versione Rally è una Kayaba con 230 mm di escursione, mentre il mono offre 220 mm di escursione della ruota.

Questo rende la moto più alta nel suo complesso, infatti la luce a terra è ora di 255 mm. La Rally ha anche una sella dedicata più alta e la somma di sella e sospensioni rialzate fa sì che la seduta di questa versione sia a 910 mm da terra.

Le pedane sono realizzate in titanio e presentano dei denti più appuntiti rispetto a quelle della standard, ma la forma e le dimensioni restano le medesime. Questo consente l’eventuale utilizzo dei gommini della standard per aumentare il comfort durante i viaggi.

La Rally propone poi un paramotore in alluminio rinforzato da 4 mm di spessore e un terzo tema per il cruscotto chiamato Raid, che propone due grandi trip per supportare il pilota nella navigazione con il road book.

Come va la nuova Ténéré 700 2025

Seguendo lo slogan della campagna 2025 “Next Orizon”, Yamaha ha preso un cospicuo gruppo di giornalisti di diverse nazionalità – noi compresi – e li ha catapultati in Marocco, nel deserto a sud di Agafay.

L’idea di Yamaha per dimostrare appieno la versatilità e le doti avventurose della sua nuova creatura è stata quella di comprimere in un solo giorno le esperienze che si possono vivere in una settimana di viaggio.

Seguendo il briefing serale scopriamo che la prova è divisa in due parti: la mattina due gruppi guideranno le Ténéré standard su un percorso 60% off road, 40% asfalto di circa 100 km mentre altri due gruppi saranno in sella alle Ténéré Rally su un percorso leggermente più lungo e impegnativo, quasi totalmente su fondo naturale.

Poi, in occasione della pausa pranzo i gruppi si scambieranno moto e percorsi per il ritorno.

Per questa prova sulle Ténéré standard sono state mantenuti gli pneumatici di serie, ovvero i versatili Pirelli Scorpion Rally STR, mentre le Ténéré Rally (che di serie montano le stesse coperture) sono state equipaggiate con delle Michelin Anakee wild, per adattarsi meglio al percorso più difficile.

Gli apripista che ci hanno guidato in questa avventura camuffata da test, sono stati alcuni membri del Rally Team ufficiale di Yamaha e due campioni dei rally come Alessandro Botturi e Stéphane Peterhansel. Io partirò con la standard.

Appena lasciato il villaggio ci troviamo tra le sinuosità del deserto, su piste che salgono e scendono dai ripidi rilievi o ne percorrono le lunghe creste.

Mi devo sforzare immensamente per concentrarmi sulla moto e sulle sensazioni che questa trasmette, piuttosto che lasciarmi andare e farmi rapire dal panorama che ci circonda.

Trovo che la moto fatichi molto sulle salite, anche se il fondo non è malaccio. Mi arrovello per diversi minuti per capire se siano le gomme troppo stradali o il nuovo leveraggio della sospensione posteriore che non lavora come immaginavo.

Dopo qualche minuto di ragionamenti mi accorgo che non erano né le gomme né la sospensione a lavorare male – poverine – ero io il pollo che si era dimenticato di disattivare il controllo di trazione e l’ABS al posteriore.

Mi fermo un attimo, configuro la mia preferenza dal computer di bordo e la moto cambia faccia: nonostante stia guidando la standard con gomme pressoché stradali, la Ténéré ora viaggia che è una meraviglia, con una grintosa trazione anche sulle salite più ripide e ottime risposte della ciclistica e delle sospensioni sugli avvallamenti e sulle sconnessioni.

La standard è veramente piacevole per la sua capacità di far divertire il pilota senza troppo impegno. Agile, facile, veloce e, appunto, divertente.

Trovo che anche la taratura delle sospensioni sia azzeccata per questa versione: ha un attacco morbido che asseconda egregiamente rocce e sconnessioni tanto che, volendo, posso starmene tranquillamente seduto anche nei tratti di pista ghiaiosa nel deserto e sul tôle ondulée, senza avvertire grandi fastidi.

Solo ad andature sostenute e su fondi rovinati sono riuscito a mettere un po’ in crisi l’impianto della standard, ma durante questo breve viaggio abbiamo raggiunto livelli di velocità e difficoltà del percorso che solitamente questa versione non si trova mai ad affrontare. Per viaggiare e per l’off road “normale” hanno una taratura corretta e comunicativa.

Terminato il deserto imbocchiamo una strada asfaltata guidata che inizia a risalire le montagne. Incredibilmente il panorama cambia e in pochi tornanti passiamo da un ambiente totalmente arido e spoglio a prati verdeggianti punteggiati da fiori colorati e circondati da vette innevate.

Su asfalto, la Ténéré 700 sembra quasi una crossover dal piglio frizzante e un bel mordente sul freno anteriore per ingressi in curva fulminei.

La standard sfoggia un equilibrio invidiabile

Ma l’asfalto dura poco e ci ributtiamo fuoristrada su un fondo terroso di un bellissimo rosso intenso per affrontare l’ultimo passo prima di scendere a valle dove ci attende il ristorante per la pausa pranzo.

Trovo sempre stupefacente la versatilità della Téneré 700 che, anche in versione standard, in un attimo passa da un off road decisamente impegnativo alla guida sportiva su asfalto senza cambiare né mappa motore, né taratura delle sospensioni o pneumatici.

Due aspetti negativi per noi viaggiatori possono essere la mancanza del quick shifter di serie (è presente come optional e lavora sia in innesto che in scalata) e la mancanza del cruise control.

Due accessori marginali rispetto all’economia generale del mezzo, ma utili per chi viaggia molto perché consentono di risparmiare energie durante l’arco della giornata e arrivare a sera meno affaticati e quindi anche più in sicurezza.

Ténéré Rally, di nome e di fatto

A pranzo ci confrontiamo molto sull’introduzione del ride-by-wire in questa versione che pare essere un elemento divisivo.

I colleghi più avvezzi all’enduro e i crossisti puri sostengono che ora l’attacco del gas sia troppo gentile e che manchi quel “brap brap” subito oltre il minimo, tanto utile in fuoristrada.

Altri, soprattutto i colleghi del Nord Europa più propensi al mototurismo, reputano sia una bella evoluzione perché ora non è più necessario lavorare con la frizione nei tornanti per mantenere la moto fluida in percorrenza, ma che sia più lineare e rotonda ai bassi regimi.

Io trovo che abbiano ragione entrambi, ma credo che per il 99% dei proprietari di Ténéré 700 – dato anche l’utilizzo comune di questa moto – sia più utile avere rotondità e un ridotto effetto on-off.

A maggior ragione sulla versione standard che raramente viene bistrattata in questa maniera. Cambio moto e ripartiamo sul tratto di strada sportiveggiante che dal ristorante porta verso nord.

Si avverte subito che la Rally è più alta: ha un’inerzia superiore nei cambi di direzione e la combo gomma tassellata più sospensioni a corsa lunga la rende decisamente più ballerina e meno piantata tra le curve rispetto alla standard.

Risaliamo in quota per ripercorrere lo stesso altopiano dell’andata, ma su un percorso sterrato abbastanza nervoso che tra salti, rocce e sassi smossi ci riporta verso il deserto.

Anche sulla Rally la taratura delle sospensioni è decisamente azzeccata e questa Kayaba consente davvero tantissimo al pilota.

Ora la nostra guida è Peterhansel e si va davvero forte su sassi e rocce. O almeno così sembrava a me, prima che Stéphane sparisse tra la polvere con la disinvoltura di chi sta andando a passeggio.

Affrontiamo dei bellissimi pistoni veloci da 100/120 km/h, poi alcuni canyon affascinanti, dei single track tra gli arbusti e pure la parte in secca del lago di Lalla Takerkoust prima di riprendere la via nel deserto.

Con la Rally percorriamo una traccia più lunga e abbiamo modo di vedere diverse facce di questo deserto dai panorami incredibili: ci sono alcuni tratti che ricordano i calanchi, in altri punti ci si trova all’interno di lunghi canyon, talvolta sulla cresta dei rilievi del deserto e a tratti su sentieri che sembrano piste di downhill con le paraboliche… divertentissimo.

Raggiunto il villaggio spegniamo i motori per trarre le conclusioni di questa giornata in sella alle nuove Ténéré 700 2025.

La Rally non ha voglia di star lì a perdere tempo

L’impressione generale è che, per fortuna, la Ténéré 700 è rimasta la Ténéré 700 che già conoscevamo: una moto ben riuscita al primo colpo, che nel tempo ha perfezionato quegli aspetti che presentavano margini di miglioramento, ma che continua a gratificare nella guida.

Apprezziamo anche che sia stato ridotto il numero di versioni a catalogo, perché fino allo scorso anno si faticava a capire quante fossero e come sceglierle.

Ora la standard e la Rally hanno due posizionamenti ben distinti e coprono le esigenze degli appassionati di viaggi avventura e quelle degli amanti dell’off road più tosto.

Abbiamo trovato la standard sicuramente più facile, divertente e intuitiva rispetto alla Rally. È la moto che sceglieremmo per viaggiare e per l’utilizzo di tutti i giorni o dei fine settimana.

Il suo limite arriva quando si inizia a forzare parecchio in fuoristrada chiedendole cose che una moto “standard” non dovrebbe fare. È proprio a quel punto che entra in gioco la Rally che è esattamente complementare alla standard.

A basse velocità o nell’uso turistico, infatti, la Rally risulta più impegnativa e meno divertente dell’altra. Appare un po’ burbera e sembra non abbia voglia di star lì a perdere tempo con te che vuoi guardare il panorama. Lei deve andare… forte.

Ed è proprio quando il ritmo sale che tutte le sue qualità esplodono in un tripudio di gusto, adrenalina e precisione.

Alla fine, come spesso accade, la scelta tra le due va fatta pensando a quello che ci vuoi fare, ma in entrambi i casi con la Ténéré 700 2025 non si sbaglia.

Yamaha Ténéré 700 2025
Doti fuoristradistiche
8.5
Versatilità
8
Ciclistica
9
Motore
8
Piacere di guida
9
Pro
Ciclistica
Erogazione motore
Versatilità
Contro
Mancanza del cruise control
Quickshifter non di serie
Protezione aerodinamica
8.5
Totale