Moto Travellers Summit, storie in movimento

Più che un raduno, il Moto Travellers Summit è un punto di incontro per chi vive la moto come strumento di esplorazione e libertà, un luogo dove le storie personali diventano patrimonio collettivo.

di Claudia Gonnella


Sono stati quattro giorni emozionanti quelli del Moto Travellers Summit, che dal 1° al 4 maggio ha animato i locali dell’agriturismo Il Collaccio a Preci (PG).

Grande è stata l’emozione di ritrovarsi tra simili, con chi comprende quel desiderio irrefrenabile di andare senza per forza sapere dove, facendo fluire conversazioni su itinerari impossibili e paesi lontani, ma anche sulla politica, la vita, le difficoltà e le gioie incontrate lungo il cammino.

A dare il La a questa quinta edizione è stato l’intervento di Emilio Radice secondo cui, per raccontare un viaggio, si debba fare di tutto per evitare il famigerato “effetto diapositive”, cioè tediare chi legge o ascolta con il resoconto minuto per minuto di tutto ciò che è stato visto o vissuto.

Il viaggio non è un elenco di tappe, ma un flusso di emozioni, sorprese, entusiasmi e, talvolta, timori. Non si tratta di dire «dove siamo stati», ma di raccontare «cosa abbiamo provato»: un approccio condiviso da tutti i partecipanti a quest’evento che ha saputo andare oltre le mappe e i chilometri.

Ospiti speciali al Moto Travellers Summit

Uno dei momenti più significativi è stato senza dubbio l’incontro con la delegazione dell’Istituto Culturale dell’Iran. Oltre alla proiezione di un documentario dedicato alla promozione del turismo nel Paese, gli ospiti hanno illustrato con precisione gli aspetti tecnici e burocratici legati all’organizzazione di un viaggio in moto in Iran.

La grande notizia è stata quella della nascita di uno speciale canale di collaborazione tra l’istituto e il Moto Travellers Summit, volto a facilitare i viaggi in moto in Iran. Un’apertura concreta che promette di abbattere barriere e pregiudizi rendendo più accessibile un Paese affascinante e ancora poco esplorato dai motociclisti europei.

Come segno di ospitalità tangibile, tutti i presenti sono stati omaggiati con confezioni di dolci tradizionali iraniani e guide turistiche.

Il cuore pulsante del Summit, però, resta quello delle storie. In tanti sono saliti sul palco per condividere non solo percorsi e destinazioni, ma frammenti di vita vissuta in sella. Pier Felice Finocchi ha presentato il suo nuovo libro Ancora a est, una raccolta di esperienze che parla al cuore dei viaggiatori incalliti.

Il viaggio non è un elenco di tappe ma un flusso di emozioni

Subito dopo, Emilio Salvatori e Cristina Zoli hanno mostrato le immagini del loro ultimo viaggio in Cina, con aneddoti e riflessioni che hanno dato forma a una vera e propria geografia emozionale. A seguire, Mauro Folli ha rapito l’attenzione della sala con il racconto della sua lunga cavalcata dalla gelida Alaska alla leggendaria Terra del Fuoco.

Si ride e ci si commuove

La seconda giornata si è aperta con la toccante e intensa testimonianza di Giulia Trabucco Falcon che, con dolcezza e dignità, ha raccontato la nascita di Karma on the Road, il progetto di viaggio condiviso con suo marito Luca Falcon, e del tragico incidente in Angola in cui ha perso la vita, in sella alla sua Africa Twin. Parole piene di amore e gratitudine che hanno commosso profondamente la platea.

È stato poi il momento di Davide “il Girovago” e Michela Bertocchi che, con l’energia che li distingue, hanno presentato il video del loro viaggio invernale verso Capo Nord, fatto in pieno dicembre.

Tra neve, ghiaccio, tempeste e temperature che hanno toccato i -30°, il loro inseguimento dell’aurora boreale ha fatto sorridere e sognare, strappando applausi e il titolo non ufficiale di “fuori di testa” conferito dagli stessi scandinavi.

Nel pomeriggio Cristiana Di Nitto, motoviaggiatrice e medico, ha tenuto una sessione molto utile dedicata agli aspetti medico-sanitari del viaggio in moto, offrendo consigli pratici su come affrontare le emergenze, prevenire i disturbi da viaggio e gestire al meglio la propria salute anche in condizioni estreme.

I video del Moto Travellers Summit

A seguire, è stato presentato in prima visione assoluta il cortometraggio Sotto il velo del Karma, documentario che racconta il viaggio di Rocco Antonio Cossa dal Salento al Nepal.

Il montaggio, curato da Laura Catullo, ha incantato il pubblico per la sua intensità visiva ed emotiva, unendo immagini suggestive, colonne sonore perfettamente abbinate e la voce narrante dello stesso Rocco. Di seguito un estratto del documentario con alcune riflessioni del viaggiatore.

A chiudere il ciclo delle proiezioni, l’inarrestabile duo Elena e Flavio, noti come Una coppia in moto, ha mostrato le immagini dei loro avvincenti viaggi in Iran, Asia centrale e Mongolia. Il loro entusiasmo ha coinvolto il pubblico tra domande e confronti, al punto che i gestori dell’agriturismo hanno dovuto interrompere il dibattito per allestire la sala per l’ultimo convivio.

La terza edizione del Moto Travellers Summit si è quindi conclusa come era iniziata: tra sorrisi, strette di mano, brindisi e racconti che sembrano non finire mai. Ma soprattutto con un profondo senso di appartenenza perché, in fondo, non è solo la moto a unire queste persone: è la voglia di andare, di scoprire, di sentire il mondo sulla pelle e nel cuore.

L’emozione di ritrovarsi tra simili

Il Summit è molto più di un evento: è un luogo dell’anima, dove chi viaggia trova altri viaggiatori, e insieme costruiscono una mappa fatta di emozioni, più che di strade.

Un ringraziamento speciale va a tutto il direttivo di MTS e in particolare a Ettore Ammirati, in arte Hungrybiker, anima instancabile e presenza carismatica del Moto Travellers Summit. Il suo entusiasmo, la sua energia contagiosa e il suo modo unico di raccontare la moto e il viaggio hanno lasciato un segno profondo in tutti noi.

Forse non è un caso che si chiami Ammirati, perché è proprio così che ci ha lasciati: ammirati per la sua capacità di farci sentire parte di qualcosa di grande, autentico e profondamente umano. Grazie Ettore, per ricordarci che la strada più bella è sempre quella che porta a condividere.