Nuova generazione per la famiglia dei Montana 700: presente uno schermo più luminoso, una memoria raddoppiata, una batteria più potente e una presa di ricarica USB-C. Durano più a lungo e si ricaricano più in fretta.
di Mario Ciaccia
Coloro che navigano seguendo le tracce, specie in fuoristrada, sono divisi tra chi lo fa con lo smartphone e chi con dispositivi specializzati. Gergalmente li chiamiamo GPS, ma non esiste un termine preciso, se pensate che in Garmin usano “dispositivo portatile GPS” (DPG).
Non staremo qui a disquisire sui pro e contro di entrambe le soluzioni, ma diremo che la tendenza della popolazione è di abbandonare sempre di più i DPG a favore degli smartphone, per cui gli amanti dei primi hanno paura che questi si estingueranno per sempre.
È quindi un’ottima notizia quella che Garmin abbia deciso di rinnovare la sua serie Montana 700, sostanzialmente in quattro cose: schermo più luminoso, batteria più capace, ricarica tramite presa USB-C e memoria interna più potente. Esternamente non cambia nulla, né a livello estetico, né di dimensioni.
Breve passo indietro: nel campo dei dispositivi Garmin specifici per navigare tracce, per noi motociclisti c’era il 276, con schermo da 5” e pulsanti. Ma molti lo trovavano troppo grosso e gli preferivano i GPSMAP 60/65 per camminatori a piedi, con schermino da 3”.
Circa dieci anni fa è però uscito il Montana della serie 600, con schermo da 4” touch usabile anche con i guanti. 253 g il corpo, 41 g la batteria da 7 Wh. Lo schermo era molto luminoso, se usato alla massima impostazione. Scendendo di livello, navigare diventava difficile. Se non avevi l’attacco del GPS sul manubrio collegato alla batteria, usare il Montana 600 con lo schermo “a palla” era possibile soltanto per tre ore. Poco male: la batteria era piccola, si trovava in rete a 21 euro, era facile portarne dietro un po’ di scorta e al limite si potevano rimpiazzarle con tre stilo AA.
Garmin Montana 700, da quattro a cinque pollici
Nel 2020 è arrivata la famiglia dei Montana 700, che dovevano offrire qualcosa in più perché erano già in conflitto con le app di navigazione degli smartphone. Così il 700i poteva essere dotato, tramite abbonamento satellitare, della tecnologia inReach, che permetteva funzioni al servizio della sicurezza come il servizio SOS interattivo, la possibilità di inviare e ricevere messaggi, le previsioni meteo e la rete satellitare globale Iridium.
Invece per scaricare le mappe satellitari BirdsEye non serviva l’abbonamento. Il 700 base era privo di queste cose, il 750i era un 700i dotato di fotocamera da 8 MP in grado di geolocalizzare le immagini. Il 750i è stato provato da RoadBook nel 2021. Invece nel 2023 abbiamo provato lo Zumo XT2: Garmin continua a produrre strumenti diversi indirizzati sia a coloro più interessati alla navigazione stradale con indicazioni, sia agli appassionati di fuoristrada che usano le tracce.
Rispetto ai 600, i 700 erano più grandi come corpo (315 g), come schermo (5”) e come batteria, che era da 12 Wh, era integrata nello sportellino e pesava 92 g. Era ancora possibile rimpiazzarla con tre stilo, ma serviva un adattatore da acquistare separatamente.
Garmin produce strumenti diversi a seconda dell’uso
Quando lo abbiamo avuto in prova ci siamo subito resi conto che, alla massima impostazione, era meno luminoso del 600, mentre la batteria più grossa permetteva di usarlo per cinque ore e mezza, sempre alla massima luminosità. Portarsi dietro una batteria di scorta era meno agevole che col 600: era molto più grossa e costosa (100 euro).
Il 700 era più moderno, come impostazione, rispetto al 600 e lo schermo più grande consentiva di navigare meglio. La differenza più grossa la si notava usandolo con “traccia in alto” nell’impostazione simil navigatore, con le frecce di svolta.
Ecco i nuovi Garmin Montana 710 e 760
Adesso arrivano i 710, 710i e 760i, che fanno le stesse cose dei 700, 700i e 750i ma con in più le novità di cui parlavamo prima. Lo schermo è sempre transflettivo da 480×800 pixel, è effettivamente più luminoso ma non arriva neanche lui ai livelli del 600; comunque col 700 si navigava benissimo, come abbiamo già detto durante la prova del 2021. Nelle foto il 760i è quello al centro.
La memoria interna passa da 16 GB, che erano già tanti, a 32. Per le mappe che carichiamo noi motociclisti forse è una novità di poco conto, mentre chi va per mare avrà maggiore spazio per le carte nautiche digitali nBlueChart g3.
Più interessanti sono le altre due modifiche. La batteria adesso ha 17 Wh, quindi un bel 42% in più, ma esternamente è identica alla precedente: significa che, se hai un 700/750, puoi aumentarne l’autonomia di un bel po’. Il prezzo è sempre di 100 euro.
Evidentemente, quando sono stati fatti i primi 700, si era già previsto di aumentare l’autonomia, per cui quello sportellino-involucro dev’essere stato progettato più abbondante del necessario, “in increscimento”, come si diceva quando si compravano i vestiti da 7 anni ai bambini di 5.
Nel suo sito, Garmin spiega bene il funzionamento del sistema inReach ma lo abbiamo provato anche noi. Per attivare l’SOS è sufficiente spostare il coperchio di gomma e premere a lungo il tasto. È un sistema che può salvarvi la vita, se doveste trovarvi per terra, fratturati, da soli e nel mezzo del nulla.
Garmin Montana 760i, da meno di sei ore a nove
La prova s’è svolta durante una bella giornata di nebbia, di quelle dove, a momenti, devi usare il GPS persino per trovare la via dove abiti. In realtà c’è poco da aggiungere alla completissima prova del 2021, perché sul campo cambia poco o nulla: lo schermo si vede meglio, specie mentre si guida e si possono buttare solo occhiate veloci sullo strumento.
Ma tutte le altre funzioni, che avevamo spiegato per bene, restano tali, per cui vi rimandiamo a quella. Quindi, per esempio, le previsioni meteo sono sul 710i e sul 760i, mentre la fotocamera – sempre da 8 Mp – ce l’ha solo il 760i.
E restano, purtroppo, l’interfaccia e i menu delle versioni precedenti, che già segnavano il passo nei confronti degli smartphone. Però è facile abituarsi e agire velocemente anche mentre si guida.
Alla massima luminosità è rimasto acceso per nove ore
Ciò che preme sapere della nuova famiglia sono la durata della batteria e della ricarica. Alla massima luminosità è rimasto acceso per nove ore, quindi dura il 64% in più. Garmin dichiara 18 ore col GPS attivo per il 750i e 24 per il nuovo, quindi il 33% in più; questa durata si raggiunge con l’illuminazione al minimo.
A questo grosso miglioramento si aggiunge la sostituzione della porta Micro USB con la USB-C, che sta già simpatica perché non devi stare ad azzeccare il verso di innesto, ma soprattutto permette di ricaricare 17 Wh di batteria in tre ore e venti minuti, mentre il 700 caricava la 12 Wh in cinque ore. Sulla bilancia, la batteria pesa solo 7 grammi in più.
I nuovi 700 costano dai 50 ai 100 euro in più, di listino ufficiale Garmin, rispetto ai precedenti: stiamo parlando di 700 euro per il 700, 850 euro per il 710i e 950 euro per il 760i. Il prezzo lo mette in diretta concorrenza con gli smartphone più dotati che, oltre a navigare molto bene, fanno un milione di altre cose.
Ma ha certamente senso considerare un dispositivo specifico come questo, più resistente alle intemperie e alle vibrazioni, dotato a richiesta di supporto specifico alimentato e, a sua volta, studiato per resistere alla dura vita di qualsiasi oggetto venga fissato su una moto, specie se usata in fuoristrada.