Ducati rinnova l’ammiraglia Multistrada V4 S nel 2025 con numerosi aggiornamenti riguardanti soprattutto la ciclistica, che le permettono ancora una volta di competere per il primato nel segmento delle maxienduro.
di Klaus Nennewitz
L’aggiornamento estetico della moto, in commercio dal 2021, è limitato alla zona anteriore dove il massiccio becco nero è stato parzialmente sostituito da elementi verniciati per rendere la Multistrada più aggraziata.
Nonostante l’adeguamento all’omologazione Euro 5+ con nuovi alberi a camme con fasatura modificata posti sul lato scarico, la potenza rimane invariata a 170 CV a 10.750 giri mentre la coppia riceve un piccolo incremento a 123,8 Nm, ora raggiunto a 9.000 giri/min, 250 giri più in alto.
La maxienduro bolognese ha sempre brillato per le sue eccellenti caratteristiche di guida su strada, e l’aggiornamento tecnico mira a migliorarle ulteriormente anche per offrire maggior comfort.
Multistrada V4 S 2025: com’è fatta
Il perno del forcellone è stato rialzato di un millimetro per sfruttare il tiro della catena allo scopo di precaricare la sospensione posteriore in fase di accelerazione; questo garantisce un migliore assetto e consente di seguire più facilmente la traiettoria scelta.
Per avere più riserve quando si viaggia carichi e con passeggero, il campo di regolazione del precarico della molla dell’ammortizzatore posteriore è stato aumentato di 8 mm passando a 20 mm.
Sempre sul versante delle sospensioni una novità importante è il sistema Bump Detection: un sensore posto in uno dei foderi della forcella ne registra il movimento trasferendolo alla centralina, la quale regola istantaneamente la sospensione posteriore.
Ad esempio, nel caso di un dosso rallentatore l’input mandato all’ammortizzatore posteriore in meno di 10 millisecondi fa sì che venga ridotto il freno idraulico in compressione, migliorando così la risposta della sospensione.
Una tale potenza di calcolo è resa possibile anche dal sistema Ducati Vehicle Observer (DVO) derivato dalla Panigale, che raccoglie costantemente i dati dei 70 sensori in dotazione alla moto per regolare in tempo reale sospensioni e impianto frenante in base al carico registrato e allo stile di guida.
Per migliorare la maneggevolezza della Multistrada V4 S 2025, soprattutto sulle strade tortuose, sono disponibili cerchi forgiati opzionali che riducono le forze giroscopiche delle ruote e quindi anche l’inerzia della moto, con una riduzione totale del peso di 2 kg.
Un maggiore dinamismo richiede anche più controllo, perciò il diametro del disco freno posteriore è cresciuto da 265 a 280 mm per migliorare la potenza e la resistenza dell’impianto frenante.
Viene inoltre introdotto un sistema di frenata integrale: nella configurazione front-to-rear (ABS III) all’azionamento del freno anteriore viene attivato anche il posteriore, mentre succede l’opposto nella configurazione rear-to-front (ABS II).
Le due logiche operative sono studiate per offrire maggiore efficacia durante le brusche decelerazioni nel primo caso, per una maggiore stabilità e precisione in curva nell’altro.
Sempre in ottica di sicurezza il radar integra l’avviso di collisione sul cruscotto nel caso ci si avvicini troppo al veicolo che precede, senza però intervenire sull’impianto frenante. Se un oggetto si avvicina nell’angolo cieco posteriore, il radar posteriore attiva una spia gialla sugli specchietti retrovisori.
Riguardo all’ergonomia tutto è rimasto al suo posto: la sella anteriore regolabile in altezza di 20 mm accoglie e integra il pilota, e il manubrio con manopole in gomma leggermente inclinate (e insolitamente spesse) asseconda bene la posizione di guida seduta.
C’è spazio a sufficienza anche per il passeggero, la cui sella può con semplicità essere traslata di circa 20 mm in orizzontale; le borse e il bauletto sono stati spostati indietro di qualche centimetro per incrementare lo spazio disponibile.
La chiave del sistema keyless può essere riposta nel vano portaoggetti sopra al serbatoio da 22 litri, dotato di presa di ricarica USB e di una piccola ventola di raffreddamento per lo smartphone. Purtroppo lo spazio è troppo piccolo per accogliere i dispositivi più ingombranti, soprattutto se dotati di cover protettiva.
Ducati Multistrada V4 S 2025: come va
Dopo aver acceso il quadro bisogna aspettare una frazione di secondo prima di poter avviare l’accensione, la quale avviene con un sound discreto. Grazie alla sella bassa, la partenza è facile ma se si arriva a motore freddo al primo semaforo, mettere in folle non è proprio facile.
Quando ci si ferma interviene l’abbassamento automatico tramite l’ammortizzatore posteriore che, a seconda del carico, può ridurre l’altezza della sella fino a -30 mm non appena la velocità scende sotto i 10 km/h. La coda della Multistrada V4 S 2025 torna poi alla sua altezza effettiva oltre i 50 km/h.
Il sistema può essere disattivato a piacere e non si può usare in modalità Enduro. Riguardo ai riding mode, ai già esistenti Sport, Touring, Urban ed Enduro si aggiunge il nuovo Wet, adatto per i fondi bagnati, e tutti sono selezionabili durante la guida mediante un pulsante.
Per le impostazioni personalizzate tramite joystick la moto deve invece essere ferma. Il display da 6,5” è di facile lettura e offre una funzione di mirroring per la navigazione cartografica e la connessione multimediale.
L’aumento progressivo della potenza è facile da gestire e i ritmi sportivi sono supportati dai rapporti ben bilanciati del cambio. In modalità Wet, la risposta del motore è più dolce mentre nel riding mode Enduro la potenza massima viene limitata a 114 CV.
Il motore a quattro cilindri senza fasatura variabile (che in passato ha vinto anche il campionato mondiale Superbike) non ama i regimi molto bassi: in città si viaggia solitamente in quarta marcia fra 3000 e 4000 giri/min.
Sulle strade extraurbane il propulsore risponde in modo spontaneo e diretto al comando dell’acceleratore; il suo carattere elastico e sfaccettato consente una guida rilassata per poi guadagnare rapidamente giri e velocità correndo verso il limitatore quando si guida in modo sportivo, il tutto senza generare vibrazioni fastidiose.
La gamma Multistrada V4 monta come primo equipaggiamento pneumatici Pirelli Scorpion Trail II con specifica Ducati, riconoscibili dalla “D” sullo pneumatico anteriore e dalla “U” su quello posteriore: una variante che, secondo i tecnici, serve a garantire una maggiore stabilità direzionale anche a velocità elevate e a pieno carico.
Durante la prova sugli Appennini vicino a Gubbio la moto si guida con precisione e accuratezza tra le curve, dove si apprezza l’efficace sistema di frenata e il bilanciamento neutrale della moto con un peso di 230 kg a secco.
Il parabrezza regolabile con una mano ripara bene il casco in entrambe le posizioni e sopprime bene il rumore del vento, lasciando però esposte le spalle e la parte superiore delle braccia; i paramani sono bassi e offrono scarsa protezione.
La pioggia insistente durante la presentazione ci ha impedito di tenere un ritmo sostenuto, ma grazie ai freni ben modulabili la Multistrada ha comunque fornito un feedback onesto in ogni momento, anche su strade scivolose.
Il cambiamento del timbro motore nell’intervallo tra 2.800 e 3.800 giri causato dalla riattivazione dei due cilindri posteriori, in base al riding mode in uso e alla marcia selezionata, potrebbe risultare fastidioso per piloti dall’udito particolarmente fine. Secondo la Casa la disattivazione dei due cilindri riduce il consumo di carburante del 6% secondo il ciclo standard.
Per un breve test di guida su fondi naturali, inforchiamo una Multistrada V4 S Adventure Travel & Radar gommata Pirelli Scorpion Rally STR per circa 10 km di pista sterrata tra le montagne dell’Umbria: nonostante le valigie in alluminio limitino il divertimento, emerge che la ciclistica della Ducati è bilanciata bene anche in fuoristrada con un avantreno molto agile e una buona stabilità; le sospensioni danno riserva sufficiente quando sono regolate sul duro.
Riguardo al motore non guasterebbe un po’ più di coppia ai bassi regimi per un miglior controllo su superfici scivolose e accidentate sotto carico parziale.
Il manubrio è troppo basso per la guida in piedi e, a causa della larghezza di telaio e motore, i piedi trovano appoggio solo sul bordo più esterno delle pedane relativamente piccole. La leva del freno posteriore è difficilmente azionabile in piedi, poiché la punta del pedale è troppo bassa e non regolabile sui modelli in prova.
Passiamo alla V4 S Radar dopo la pausa caffè durante la quale la pioggia è aumentata e fa freddo. Non vediamo l’ora di accendere le manopole riscaldate ma non è possibile: il pulsante c’è, ma la funzione non è disponibile su questa versione.
Allora ci accontentiamo di un po’ di aria calda deviata direttamente sulle gambe attraverso i deflettori regolabili sugli spoiler laterali del motore.
Le sospensioni con il sistema Skyhook funzionano molto bene sulle strade di montagna, che in alcuni tratti troviamo piene di buche; a lasciarci una buona impressione è soprattutto la forcella anteriore Marzocchi a steli rovesciati da 50 mm.
Il comfort delle sospensioni è esemplare in ogni situazione di guida e il Bump Detector dimostra il suo valore sui numerosi dossi nei centri abitati. Con gli pneumatici più orientati alla strada e i cerchi forgiati, la Multistrada V4 S è molto maneggevole e precisa nella guida.
La posizione in sella è rilassata anche sulle lunghe distanze e consente una sufficiente libertà di movimento per uno stile di guida più dinamico su strade tortuose.
La nuova Multistrada V4 S è una grande moto da turismo stradale che non può negare il suo DNA sportivo e le sue origini nel reparto corse Ducati. Il telaio, la trasmissione e i freni la rendono una delle migliori moto sportive su asfalto nel segmento delle maxienduro, senza dover rinunciare al comfort per pilota e passeggero.
La moto permette qualche escursione moderata in fuoristrada, ma se volete divertirvi sulle sterrate dovreste prendere in considerazione la DesertX.
Ducati Multistrada V4 S 2025 è disponibile a un prezzo di partenza di 24.990 euro dell’allestimento Essential; la moto è configurabile con quattro pacchetti di optional che danno il nome ad altrettanti allestimenti.
Se si aggiunge il sistema radar l’omonimo allestimento costa 1.200 euro in più, mentre ci vogliono 27.190 euro per la versione Travel & Radar che, oltre al sistema di rilevazione ostacoli, dispone di sella riscaldata per pilota e passeggero, cavalletto centrale, manopole riscaldabili valigie laterali in plastica e cerchi in lega.
L’allestimento Sport Travel & Radar differisce dal precedente per i cerchi forgiati e costa 29.010 euro; infine Adventure Travel & Radar, il cui prezzo è di 29.550 euro, si distingue per le valigie laterali in alluminio e i cerchi a raggi.