In prova: casco Acerbis Attack

Acerbis Attack è un casco pensato per l’adventouring vero: solido, ventilato, comodo e ben fatto. È un prodotto molto concreto, ideale per chi ama la polvere più delle chiacchiere.

di Eleonora Filon – foto Dario Tortora


C’è una categoria di motociclisti che, se vede il cartello “strada pericolosa”, risponde con un sorriso e un colpo di gas. È a loro che si rivolge Acerbis Attack, un casco pensato per chi vive la moto come una forma di esplorazione più che di spostamento. Come ogni compagno d’avventura che si rispetti, è pronto a tutto: al sole che cuoce, alla pioggia che inzuppa, al fango che si infila ovunque.

Guardandolo si capisce subito a chi è indirizzato: ha linee tese, decise, un frontino autoritario e bocchette d’aria che sembrano prese in prestito da un’astronave. È un casco crossover nel senso più vero del termine: a metà strada tra l’enduro e il turismo d’avventura, con un pizzico di design all’avanguardia.

Le grafiche sono sei: tre monocromatiche (bianco, grigio, nero) e tre con base decorata nelle stesse tonalità, così chiunque troverà il proprio stile, dal sobrio a chi vuole essere visibile dallo spazio.

A metà strada tra l’enduro e il turismo d’avventura

La mentoniera è alta e ben sagomata, con una forte ispirazione off road. La parte posteriore è scolpita con cura, con estrattori d’aria ben integrati. Il risultato è un look sportivo ma elegante, che non fa il verso a nessun’altra marca e riesce a trovare un’identità tutta sua.

Acerbis Attack: calzata aderente ma non invasiva

L’imbottitura interna è morbida, traspirante, anallergica e piacevole al tatto. È completamente removibile per il lavaggio e anche il sottogola può essere rimosso per l’estate. Il taglio della calzata è avvolgente, ma non opprimente, con spazi studiati anche per chi porta gli occhiali.

La vestibilità è curata: due calotte esterne in fibra di vetro e due interne per coprire le taglie dalla XS alla XXL. Il peso dichiarato è 1.450 grammi (± 50 g) in taglia M, ovvero nella media dei caschi dual sport. Non è leggerissimo ma è ben bilanciato e, anche dopo un’intera giornata di guida, non lascia il collo a pezzi.

Il frontino è fissato in quattro punti, invece dei tradizionali tre, fattore che garantisce una stabilità e robustezza superiori anche nelle condizioni più impegnative. In effetti non si sentono fruscii, fischi e turbolenze.

Certo ad alta velocità, se si combina male con il parabrezza, si sente l’effetto vela, ma non è un casco nato per l’autostrada e sarebbe ingiusto valutarlo con quel metro.

Acerbis Attack: una visiera panoramica

La visiera è uno dei punti forti: molto estesa sia in orizzontale che in verticale, offre un ampio campo visivo, ideale anche per la guida in piedi. È dotata di trattamento antigraffio e predisposizione Pinlock, accessorio che però non è incluso di serie.

L’apertura della visiera è fluida, con un meccanismo a pulsante che la tiene ben chiusa anche alle alte velocità. Le posizioni di apertura a scatto sono stabili e precise, soprattutto la prima che lascia solo una fessura con funzione antiappannamento.

Non manca la visierina parasole interna, comandata da un cursore laterale non sempre facile da individuare con i guanti più imbottiti. Il profilo della lente è ben studiato, senza fastidi sul naso, forse è solo un po’ troppo corta.

La visiera è ideale anche per la guida in piedi

Peccato per l’assenza di un meccanismo di sgancio rapido per la visiera principale, che richiede invece l’uso del cacciavite. Non un dramma, ma nemmeno praticissimo se si vuole passare al volo dalla visiera alla maschera.

La ventilazione del casco Acerbis Attack

Qui Acerbis ha fatto un buon lavoro. È presente una presa centrale sulla mentoniera, apribile tramite un grosso pulsante facilmente azionabile anche con guanti invernali, che porta aria direttamente verso la bocca e la parte bassa della visiera. C’è poi una presa d’aria sulla fronte, chiudibile, e due estrattori posteriori in alto, anch’essi chiudibili.

Questi lavorano in sinergia con l’ampio estrattore posteriore centrale, più una presa d’aria supplementare sul bordo inferiore posteriore della calotta. In movimento si sente chiaramente il ricambio d’aria, senza vortici fastidiosi.

Non manca infine la predisposizione per l’interfono, con alloggi per auricolari fino a 45 mm di diametro e 5 mm di spessore, ovvero quelli di alta qualità audio proposti recentemente da diverse Case.

Il casco Acerbis Attack è omologato secondo la normativa ECE 22.06, quindi ha superato i test più moderni sugli impatti. La chiusura è quella classica e sicurissima a doppio anello, con bottoncino per tenere saldo il cinturino ripiegato.

Il prezzo di 299,95 euro lo pone nell’agguerrita fascia media, ma considerando la calotta in fibra, le caratteristiche generali e il fatto che non pesi come un incudine la percezione è quella di un casco di fascia superiore.

Acerbis Attack è il casco giusto per chi fa adventouring, per chi si muove tra strade bianche e curve asfaltate senza soluzione di continuità. È pensato per motociclisti concreti, quelli che caricano le borse e partono con la voglia di vedere cosa c’è oltre la curva.

Protegge, ventila e soprattutto fa venire voglia di partire: se siete il tipo da colazione con la polvere e tramonto con le zanzare sulla visiera, potrebbe essere il vostro nuovo compagno di viaggio.

Acerbis Attack
Silenziosità
8.5
Peso
8
Aerodinamica
9
Comfort
8.5
Pro
Frontino molto stabile
Qualità degli interni
Rapporto qualità/prezzo
Contro
Sistema di sgancio della visiera
Lente Pinlock non fornita di serie
Leva per la visiera parasole molto piccola
8.5