Garmin Montana 750i: la prova del GPS da moto

Un solido dispositivo GPS per le attività outdoor con batteria ad alta capacità, nato per essere alloggiato su una moto. Il Garmin Montana 750i è per i motociclisti che amano uscire dalle strade battute ma non disdegnano di farsi portare a destinazione.

di Antonio Femia


Il Garmin Montana 750i è un dispositivo GPS di fascia alta per le attività outdoor, pensato per essere usato su moto e quad. Si presenta massiccio e squadrato, con una scocca in gomma morbida i cui bordi intagliati favoriscono una salda impugnatura. La classificazione di impermeabilità IPX7 e la certificazione secondo lo standard militare MIL-STD-810 lo rendono resistente a shock termici, polveri e sabbia, immersione fino a un metro, cadute da 1,3 metri con temperature operative da -20° a 55°.

Lo schermo touch capacitivo da 5” ha una risoluzione di 800×480 pixel: pochi rispetto agli schermi a cui siamo ormai abituati ma più che sufficienti per visualizzare tracce e icone mentre si salvaguarda l’autonomia di un apparecchio con cui si va anche per boschi.

La massiccia batteria agli ioni di litio da 3.100 mAh permette al Garmin Montana 750i di raggiungere le 18 ore di autonomia in modalità GPS con tracciamento e può essere sostituita da 3 pile AA alloggiate nell’apposito adattatore (da acquistare separatamente).

La ricarica avviene tramite porta Micro-USB (avremmo preferito una USB-C) oppure tramite l’alimentazione continua del supporto a morsetto da installare sulla moto, che tiene saldamente il dispositivo e può essere montato su tutte le staffe aderenti allo standard AMPS. Il kit per moto fornito da Garmin è basato su attacchi a sfere RAM e consente il montaggio al manubrio o al cockpit.

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La tozza antenna riceve segnali dalle reti GPS, Galileo, GLONASS e consente la comunicazione satellitare Iridium mediante le funzionalità inReach (bisogna sottoscrivere un apposito abbonamento), ovvero i servizi di email e SMS via satellite, con la possibilità di lanciare un SOS che attiva la rete di soccorso internazionale GEOS.

Il dispositivo può essere connesso via Bluetooth a uno smartphone e, tramite l’app Garmin Explore, è possibile caricarvi e sincronizzare tracce, punti e percorsi, oltre a condividerli con i compagni di scorribande.

Il Montana 750i si collega anche alle reti Wi-Fi, da cui scarica direttamente gli aggiornamenti di sistema e le immagini satellitari BirdsEye in riquadri di massimo 15,5 km di lato. Le mappe vengono invece aggiornate via computer con Garmin Express o il classico BaseCamp.

La memoria interna di 16 GB è in buona parte occupata dalle mappe precaricate: le City Navigator NT, quelle stradali, sono utilizzate dal sistema per il calcolo delle rotte navigabili, mentre le TopoActive sono destinate alle attività outdoor o per seguire “a vista” una traccia. Entrambe offrono copertura dell’intera Europa.

Oltre alle mappe City Navigator NT e TopoActive in dotazione si possono scaricare le immagini satellitari BirdsEye

La memoria è espandibile tramite scheda microSD da massimo 32 GB, sulla quale è possibile caricare cartografia aggiuntiva, tracce, punti e percorsi. Per finire, il Garmin Montana 750i è dotato di fotocamera da 8 MP con flash (utilizzabile all’occorrenza come torcia) con georeferenziazione degli scatti: uno strumento utile per arricchire la registrazione delle proprie esplorazioni con note visive dei punti di interesse trovati.

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Due anime in un corpo

Pur non essendo il suo forte, il Montana può essere usato come un vero e proprio navigatore che fornisce le indicazioni per raggiungere una destinazione, direttamente o passando per un massimo di 50 waypoint intermedi. Rotte e waypoint possono essere naturalmente caricati dal computer via BaseCamp e richiamati tramite il tasto “Dove si va” nella barra dei preferiti.

Si può anche costruire un percorso da zero, mettendo in sequenza i punti scelti dal database della mappa, ricercandoli tramite la tastiera virtuale multilingua (utilissima quando ci si trova in Paesi con alfabeto diverso da quello latino).

Se la mappa a disposizione non comprende il toponimo o l’indirizzo cercato, viene in aiuto l’app Garmin Explore sullo smartphone (a patto di avere una connessione dati): basta effettuare la ricerca, salvare il risultato come waypoint e questo verrà trasferito al Montana che si occuperà del calcolo del percorso secondo i parametri impostati e seguendo le strade disponibili sulla cartografia attiva.

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Allo stesso modo è possibile creare rotte con più waypoint. La velocità di calcolo varia in funzione dei punti, della distanza e delle impostazioni di percorso, perciò è bene spezzare i percorsi più lunghi e non esagerare coi punti intermedi per evitare snervanti attese per il ricalcolo.

L’utilizzo come GPS puro è il vero punto di forza del Montana. Le tracce, intese come insieme di punti fissi sul suolo terrestre, si possono caricare dal solito BaseCamp oppure via smartphone con Garmin Explore o ancora tramite l’app Wikiloc (di cui è necessario avere un account): in entrambi i casi basta caricare la traccia sull’app e inviarla al dispositivo.

Ovviamente, la traccia si naviga a vista senza indicazioni di svolta; la precisione è eccezionale, con scarti irrisori e nessun ritardo anche tra le gole più strette. Navigando in campo aperto e in assenza di sentieri mappati, come un altopiano o un deserto, si può navigare con bussola: questa indicherà la direzione del veicolo e la freccia all’interno quella del punto scelto, in modo da orientarsi durante l’aggiramento di ostacoli.

Qualunque sia la modalità, vengono in aiuto utili strumenti come l’avviso di prossimità del waypoint, un allarme acustico e visivo che si attiva alla distanza impostata; oppure la dashboard i cui campi dati, interamente personalizzabili, variano in base all’attività svolta: bussola per la navigazione libera oppure velocità, quota e direzione per la guida o ancora altimetro per le scalate e così via. Non manca il computer di bordo con tutti i dati del viaggio in corso.

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Utilizzo sul campo del Garmin Montana 750i

Le possibilità offerte dal dispositivo sono tantissime, ma una giornata di utilizzo basta a prendere confidenza, a patto di avere almeno dato un’occhiata al corposo manuale. La visibilità sotto il sole diretto è eccezionale, anche migliore che all’ombra, grazie allo schermo transflettivo.

La sensibilità del touch è buona anche con i guanti (c’è l’opzione apposita) e la superficie oleofobica evita la formazione di fastidiose ditate e l’accumulo di sporco. L’unico, prevedibile, fastidio riscontrato è che lo schermo tende a impazzire se maneggiato sotto l’acqua, ma è il prezzo da pagare per avere il giusto rapporto tra fruibilità della visione e portabilità su una moto.

Connesso a uno smartphone, il Montana fornisce previsioni meteo relative ai punti del percorso e un radar meteo visualizzato sulla mappa

Con l’alimentazione continua il refresh dello schermo è rapido ma è sempre bene calibrare il dettaglio della mappa in base all’effettiva necessità per non affaticare inutilmente l’hardware, che non è di certo quello di uno smartphone di ultima generazione.

La consultazione della mappa sul campo risulta comunque agevole e fluida anche quando c’è abbondanza di curve di livello, e ci si mette davvero un attimo a salvare il punto in cui ci si trova corredandolo di foto. L’unico vero punto debole del Montana 750i è la macchinosità dei menu e dell’interfaccia, che costringe a salire e scendere, entrare e uscire tra le voci di menu, un’impostazione ormai datata a cui gli smartphone ci hanno fatto disabituare. Niente che non si possa superare con qualche giorno di utilizzo, ma sarebbe bello se arrivasse un aggiornamento firmware in grado di snellire l’utilizzo di uno strumento così potente e versatile.

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Se vi serve un apparecchio su cui scegliere la trattoria e che vi guidi fin lì, prendete uno zūmo XT, per rimanere in casa Garmin, e non rimarrete delusi. Il Montana 750i è un buon navigatore ma dà il meglio di sé quando l’asfalto finisce e c’è da seguire una traccia tra i boschi o bisogna orientarsi nel nulla. È il dispositivo perfetto per gli affezionati degli eventi adventouring e delle gare di regolarità e navigazione, adatto alle ricognizioni esplorative in provincia come al viaggione in terre spopolate; è il GPS per il centauro che, arrivato sul passo, scende dalla moto e imbocca a piedi i sentieri del CAI. In due parole, il Garmin Montana è un GPS duro e puro.

Garmin Montana 750i
Facilità d'uso
5.5
Versatilità
9
Funzioni
9.5
Pro
Robustezza ed ergonomia
Leggibilità dello schermo
Precisione
Contro
Interfaccia poco intuitiva
Calcolo della rotta poco veloce
Refresh lento al massimo dettaglio
8
Totale