Siamo stati inviati a visitare la sede italiana di Eurogrip, un nuovo produttore di pneumatici che si sta affacciando sul panorama mondiale con buoni propositi e interessanti prospettive.
di Donato Nicoletti
Negli ultimi decenni gli pneumatici sono stati protagonisti di una evoluzione esponenziale in termini di qualità progettuale e costruttiva, raggiungendo notevoli risultati prestazionali grazie soprattutto a un cambio concettuale nella ricerca e sviluppo che ha favorito l’utilizzo di materiali sempre più innovativi per il progresso tecnologico delle gomme.
I grandi player del settore guidano la crescita continua di quello che negli anni è diventato un componente fondamentale per il pieno godimento della nostra passione preferita, sia in termini di affidabilità che in quello decisamente più importante della sicurezza.
Ci sono però anche realtà emergenti che hanno deciso di “scendere in strada” per dire la loro in un mercato ricco di proposte e di visioni innovative, le quali non possono che giovare al soggetto finale cui il prodotto è destinato: noi motociclisti.
È il caso di Eurogrip, giovane e ancora poco noto marchio che da qualche tempo si sta muovendo su vari fronti internazionali, arrivando in Europa con le idee chiare e una interessante prospettiva di penetrazione progressiva del mercato nostrano.
Noi di RoadBook abbiamo visitato la sede italiana – in provincia di Milano – dove siamo stati accolti da Edoardo Catena, specialista della comunicazione e del marketing digitale, il quale ci ha presentato il mondo di Eurogrip, la sua visione d’insieme, le strategie e gli obiettivi.
RB: Edoardo, può raccontarci come nasce questo marchio e come si posiziona?
EC: Eurogrip è nato alcuni anni fa grazie alla volontà di un gruppo di navigati esperti del settore che ha ritenuto fosse giunto il momento di proporre pneumatici da grandi prestazioni, comparabili a quelle dei marchi premium, a un prezzo decisamente più concorrenziale.
Grazie al coinvolgimento e al supporto dell’indiana TVS Srichakra, uno dei principali attori asiatici nella produzione di pneumatici, Eurogrip esordisce sul mercato italiano nel 2021 con Bee Connect, una gomma da scooter apprezzata perché combina ottime prestazioni, elevate percorrenze e costo contenuto.
Da allora la gamma di prodotti si è ulteriormente ampliata fino a proporre pneumatici sportivi, da turismo, fuoristrada e da quest’anno anche adventure.
RB: Gli pneumatici Eurogrip sono dunque sviluppati in Italia e prodotti in India, è corretto?
EC: Il processo è esattamente questo; chiaramente con il pieno coordinamento tra i vari dipartimenti coinvolti. Inoltre, gli pneumatici Eurogrip sono prodotti in una delle fabbriche più all’avanguardia come tecnologia e sostenibilità.
RB: Come avviene la nascita di una gomma Eurogrip: quali sono gli step evolutivi attraverso i quali il prodotto deve sostenere le necessarie verifiche e i controlli di norma per poter essere deliberato e messo alfine in produzione?
EC: La progettazione e lo sviluppo di ogni pneumatico segue un percorso rigoroso che può durare mediamente 24 mesi, partendo dalla fase iniziale di studio fino alla sua commercializzazione finale. Ogni nostro prodotto deve superare numerosi test e verifiche per garantire prestazioni elevate, sicurezza e conformità alle normative internazionali.
Solitamente il processo prende il via con lo studio delle esigenze di mercato, diversificate per tipologia di moto e utilizzatore. Il dialogo costante con le Case costruttrici di motociclette, con gli addetti ai lavori (meccanici e gommisti) ma anche e soprattutto le considerazioni degli stessi motociclisti, forniscono preziose informazioni che vengono successivamente integrate nelle specifiche del prodotto che si intende creare.
Una volta stabiliti i traguardi prestazionali in termini di aderenza su asciutto e bagnato, reattività, comfort, stabilità e durata, si identificano i migliori parametri e le tecnologie idonee per il raggiungimento degli obbiettivi preposti.
Quindi entrano in gioco molteplici fattori come il disegno del battistrada, il profilo, l’area d’impronta a terra, le geometrie e i materiali strutturali. Questi elementi vengono in seguito passati al vaglio di avanzati software per la modellazione e l’analisi delle combinazioni finite.
Le combinazioni più promettenti vengono poi trasformate in prototipi che affrontano una lunga e rigorosa fase di test: prima staticamente in laboratorio, dopodiché si passa alla pista e alla strada.
In pista i collaudatori, tutti tester o piloti professionisti, ricercano e valutano le prestazioni estreme: pieghe da gomito a terra, frenate di emergenza, brusche accelerate e tenuta su varie situazioni di bagnato. In strada misuriamo invece sia l’adattabilità di queste prestazioni nella guida di tutti i giorni, sia la loro tenuta e consistenza durante l’intero ciclo di vita dello pneumatico.
Lo sviluppo di ogni pneumatico dura mediamente 24 mesi
Questo ciclo di studio, prototipazione e test vive di messe a punto successive, fino al pieno raggiungimento degli obbiettivi prefissati in fase di definizione delle caratteristiche dello pneumatico. Non è raro che nel processo vengano coinvolti anche giornalisti, piloti o altri soggetti particolarmente rappresentativi di un determinato segmento, perché ciò ci dà modo di poter ricevere e valutare le loro impressioni.
Completata questa fase del processo si passa alla produzione vera e propria e alla distribuzione degli pneumatici in tutti i mercati in cui siamo presenti e presso gli stabilimenti dei costruttori di cui siamo fornitori per il primo equipaggiamento.
RB: Eurogrip intende concentrarsi su un determinato settore produttivo di pneumatici o la sua strategia di penetrazione segue una prospettiva più vasta, in modo da soddisfare ogni tipologia di cliente?
EC: Il nostro obbiettivo è tanto chiaro quanto ambizioso: dare la possibilità a ogni motociclista – sia egli semplice appassionato o pilota – di montare i nostri pneumatici sul proprio mezzo, a prescindere dalla tipologia e dall’uso che si intende fare dello stesso. Questo è il motivo per cui abbiamo in gamma oltre 120 misure, che sono comunque destinate ad aumentare.
RB: Con quale prodotto siete arrivati sui mercati europei e come si compone la vostra gamma?
EC: Il primo pneumatico introdotto nel Vecchio Continente è stato il Bee Connect, progettato per gli scooter e per garantire sicurezza e comfort nell’utilizzo urbano. Per il segmento sport-touring abbiamo creato il Roadhound, sviluppato per chi cerca elevate prestazioni su strada con un ottimo equilibrio tra grip, comfort e durata.
Il Protorq Extreme, pensato per le sportive di media cilindrata, garantisce stabilità e prestazioni in condizioni di guida dinamica; inoltre è stato scelto come primo equipaggiamento dall’Aprilia per la RS457 e la nuovissima Tuono 457.
Chi è più propenso ad andare per sterrate può contare sulla gamma Climber. Il Climber XC è il più versatile, essendo adatto per enduro e rally, dato che il suo design simmetrico ne prolunga la durata.
Il Climber XC-R è la versione enduro omologata FIM disponibile in tre mescole (Medium, Soft e Supersoft) per diverse tipologie di terreno, tanto che il pilota Enrico Rinaldi li utilizzerà nel prossimo Campionato mondiale di enduro.
Nel segmento adventure e scrambler stiamo invece introducendo il Trailhound STR, uno pneumatico 90/10 che offre il meglio su asfalto ma consente anche di affrontare sterrati leggeri, e il Trailhound SCR, che coniuga stile classico e prestazioni moderne a vantaggio delle modern classic e delle scrambler.
Il nostro lavoro tuttavia è solo agli inizi ma stiamo costantemente introducendo sul mercato novità in varie misure, il tutto seguendo le rigorose metodologie di sviluppo e test descritte in precedenza. Siamo assolutamente consapevoli che rappresentando un nuovo marchio verremo sottoposti a uno scrutinio particolarmente severo, ma non abbiamo paura di affrontarlo.
RB: Com’è composta la filiale italiana, da quanto tempo è operativa e chi ne è a capo?
EC: La sezione italiana di Eurogrip ha in Renato Zilli il suo direttore commerciale, figura fondamentale per lo sviluppo del marchio e del network distributivo su scala globale. La nostra sede è operativa nel milanese dal 2020 ed è composta da specialisti del settore pneumatici, sia veterani esperti provenienti da realtà già affermate sia giovani leve portatrici di nuove energie e nuove idee.
RB: La sua presenza è dovuta a una necessità prettamente commerciale oppure il suo ruolo ha un peso anche in ambito tecnologico?
EC: La filiale italiana, l’unica presente in Europa, ha un ruolo a 360°, quindi fondamentale per il marchio Eurogrip: qui ci occupiamo delle strategie commerciali e di comunicazione – presenziando anche a fiere ed eventi – ma soprattutto dello sviluppo e della ricerca tecnologica.
RB: In questo momento storico in cui si presta necessariamente molta attenzione verso l’impatto ambientale che le grandi industrie hanno sul pianeta, come si comporta Eurogrip a riguardo della sostenibilità, e quali sono i suoi obiettivi?
EC: La sostenibilità è per noi un aspetto molto importante. Nel nostro stabilimento di produzione a Madurai (Tamil Nadu, India) sono state attivate iniziative concrete per ridurre l’impatto ambientale. Negli ultimi quattro anni è aumentata dal 40% al 75% la quota di energia rinnovabile utilizzata grazie all’installazione di pannelli solari, che producono 5,4 MW, e all’uso di energia eolica.
Inoltre, adottiamo sistemi di raccolta e riciclo dell’acqua e impieghiamo biomasse per ridurre il consumo di carbone. Abbiamo attivato anche un programma di riciclo e riutilizzo degli pneumatici usurati e ci preoccupiamo che le nostre materie prime provengano da fonti sostenibili e in linea con le migliori pratiche per quanto riguarda la lotta alla deforestazione.
Il nostro impegno per la sostenibilità è costante e mirato a migliorare ulteriormente sia le attività produttive sia la qualità finale dei nostri pneumatici.