Si dice che caricare la moto sia un’arte. È vero, ma non tutti sono artisti. Esiste però una legge insindacabile: più grande è la borsa, più roba ti verrà voglia di metterci.
di Mario Ciaccia
La prima volta che ho bagagliato la moto è stato nel luglio del 1985. Da allora la cosa s’è ripetuta milioni di volte, ma devo ancora imparare a farlo. Cascasse il mondo, non c’è volta che non ci metta un sacco di tempo e che non mi ritrovi con una moto troppo carica.
Ma conosco tante persone – e suppongo siate così anche voi – che sono capaci di fare tutto velocemente e senza esagerare con il carico. Eppure a me l’idea di preparare i bagagli piace: nei giorni precedenti mi diverto a fare la lista mentale delle cose da portare e il tutto si prospetta sempre rapido e semplice, anche perché gli oggetti sono sempre gli stessi. Eppure…
Ovviamente il genere di viaggio più complicato da organizzare, parlando di bagagli, è quello che prevede la completa autosufficienza, con tenda e fornellini: lo scopo è accamparsi in un posto isolato e spettacolare, dove montare le tende e cucinare cibi caldi per godersi una bella cena sotto le stelle. Per cui è inevitabile stivare a bordo un sacco di roba, ma è necessario che la moto sia carica come un asino? Soprattutto quando si vuole fare fuoristrada?
A me sembra di non riuscire a fare altrimenti, ma ho sempre la sensazione che i miei amici abbiano moto cariche la metà della mia.
La prima cosa che vado a cercare nel marasma del box è il poker tenda – sacco a pelo – materassino – seggiolina. Dopo anni e anni ho finalmente trovato la tenda e il materassino ideali per fare tutto (moto, bici, estate, inverno).
La prima è un igloo da 2,5 kg a due posti con la paleria esterna (così ho i due teli già collegati) che si fissa con gancetti e occupa poco spazio da chiusa; il secondo è un gonfiabile alto 6,5 cm che isola dal freddo e che, una volta sgonfio, è leggero e compattabile.
Quanto al sacco a pelo, non ne esiste uno buono per tutti i climi: a seconda del periodo devo scegliere tra quello estivo, quello invernale e quello delle altre due stagioni e gli ingombri cambiano di conseguenza.
Ho sempre la sensazione che i miei amici abbiano moto cariche la metà della mia
La seggiolina mi è necessaria per cenare, perché se sto in piedi mi viene il mal di schiena. Quella che uso è geniale, è una poltroncina a dondolo che pesa solo 750 grammi, da montata è comodissima e da smontata occupa poco spazio.
In realtà le cose essenziali per campeggiare sarebbero cinque e non quattro: ma mi vergogno di dire che in tenda metto sempre una bottiglia del latte… vuota. Ah, il martello per i picchetti non è male.
Ci sarebbe anche il tarp, ovvero il telo che si usa per cenare tutti insieme quando piove. Poi c’è la sacca con fornello, bombola, pentola, piatto, posate e paratia antivento. Eventualmente, una griglia per le bistecche. Due borracce termiche da mezzo litro ciascuna. Gli attrezzi della moto e l’antipioggia dovrebbero chiudere il discorso.
Corto circuito
In teoria, ficcare queste cose dentro le borse dovrebbe essere velocissimo. Credo che il mio problema, magari comune a qualcuno di voi, è che mentre penso «Adesso prendo questo» mi viene in mente che devo prendere anche quello e pure quell’altro, quindi mi metto a cercare più cose alla volta e il cervello mi va in corto circuito. Anche illudermi che siano poche cose e che avrò una moto leggera è un errore che faccio tutte le volte.
In generale vado a letto contento, convinto di avere finito ma il mattino dopo, quando mi sveglio, mi ricordo che devo portare i caricatori. Fino a quasi tutti gli anni ‘90 non avevo niente da caricare (e questo è il motivo per cui molti alberghi hanno pochissime prese elettriche).
Adesso giro con smartphone, interfono, fotocamere digitali ed è tutta roba che usa batterie ricaricabili. Il GPS è alimentato dalla moto, ma solo se uso la mia; se è un mezzo in prova, batteria anche per lui. In compenso in quegli anni là giravo con le borse piene di rullini fotografici, anche 60 per un solo viaggio, mentre adesso basta una schedina.
Ah, dimenticavo: io porto anche gli abiti civili e un paio di scarpe-ciabatte per la sera. E il costume da bagno? Quello si porta sempre, anche all’Elefantentreffen, perché non si sa mai.
Caspita, stavo dimenticando il kit con spazzolino, dentifricio, shampoo a secco, salviette umidificate, pinze per zecche. Mi ricordo di prenderlo solo al momento di lavarmi i denti, la mattina della partenza.
A questo punto la moto è pronta ma, fino a qui, ho parlato di un viaggio estivo.
D’inverno il bagaglio si gonfia ulteriormente perché il sacco a pelo è enorme, perché mi porto scarpe da tundra artica da usare quando campeggio sulla neve e perché ho abbigliamento pesante, come due giacche di piuma da indossare una sopra l’altra quando ceno alle tende con temperature sotto lo zero.
Porto anche più paia di guanti invernali, perché se si bagnano sono guai. Ho amici che son partiti da casa con la legna da ardere legata sulla sella! In alcuni viaggi mi sono portato dietro anche le catene da neve, che occupano spazio e pesano. Sembra incredibile, ma all’estero sono accettate.
Finito? No. C’è anche la spesa. Che tu la faccia prima di partire o a fine tappa e che tu la divida o meno con gli amici, sempre spazio occupa.
Questo è il “kit” di un viaggio invernale in posti molto freddi, come può essere un Agnellotreffen. A parte lo zaino, tutto quello che si vede va in tre borse morbide, due laterali ed una sul portapacchi. 1: Zaino fotografico 2: Pantofole imbottite da tenda 3: Pissoir 4: Guanti da moto di scorta 5: Scarpe da tundra artica per campeggiare sulla neve 6: Kit pronto soccorso 7: Coperta alluminata di emergenza 8: Guanti con dita scopribili da campeggio invernale 9: Completo antipioggia 10: Caricatori elettrici, compresi due power bank da 44.000 mAh totali (se fai campeggio libero non ci sono prese elettriche) 11: Due giacche di piumino 12: Due borracce termiche (quelle che tengono un tè caldo per almeno 16 ore) 13: Telo sottotenda per non rovinare il fondo 14: Tenda 15: Sedia a dondolo 16: Materassino gonfiabile 17: Sacco letto in seta (incrementa le prestazioni del sacco a pelo) 18: Sacca con gli abiti civili 19: Sacco a pelo invernale 20: Cappello da pioggia 21: Picchetti da neve 22: Martello 23: Booster 24: Pompa elettrica 25: Kit tubeless 26: Lubrificanti 27: Attrezzi 28: Leve di ricambio 29: Bloccadisco 30: Lampada da tenda 31: Fornellino 32: Bombola del gas 33: Pentola e piatto 34: Kit cucina (accendini, posate, zucchero, sale) 35: Bicchiere pieghevole 36: Paratia antivento per il fornellino.
Ovviamente facendo una foto di questo tipo sentivo che avrei dimenticato qualcosa, infatti mancano il tarp, il beauty case, la pila frontale, il cappello e i tovaglioli. Compresi questi, ma senza contare lo zaino, il peso del bagaglio è di poco superiore ai 24 kg, di cui 6 fanno parte di ciò che serve per viaggiare (attrezzi, antipioggia) e 12 del reparto tenda/cucina.
Bene. Ma devo per forza portare tutta questa roba? Allora, al tris tenda – sacco a pelo – materassino direi che non sarebbe il caso di rinunciare. Potrei lasciare a casa del tutto la cucina da campo e cenare con pizzette, tramezzini, salumi, formaggi, focacce, frutta, peperone crusco, colombe di Iginio Massari. A casa anche il tarp, i vestiti civili, le scarpe non da moto e la seggiolina. Un modo efficace per bagagliarsi poco è usare una moto piccolissima, che non si può caricare più di tanto.
L’importante è non ricorrere alla “solidarietà obbligata”: gente che si presenta con pochissimo bagaglio e poi ti obbliga ad ospitarlo nella tua tendina perché altrimenti morirebbe surgelato, là fuori. Giuro che succede.