KTM torna a far battere il cuore degli appassionati di adventouring con la nuova 390 Adventure, una monocilindrica leggera, tecnica e versatile. Da qui parte il rilancio della Casa per uscire definitivamente dalla crisi finanziaria.
di Dario Tortora
C’è chi il monocilindrico lo guarda come una cosa da ragazzini, poi c’è KTM che ci costruisce sopra un’intera gamma di moto capaci di farci stare tutto il giorno con il sorriso sotto il casco.
Con la nuova 390 Adventure R la Casa di Mattighofen torna all’essenza dell’adventouring leggero e tecnico. Perché se è vero che il manico conta, è altrettanto vero che una moto giusta – leggera, equilibrata, fatta bene – ti cambia la vita… o almeno la salita sulla fangaia.
Il filo rosso (arancione, in questo caso) che unisce le due nuove 390 è il monocilindrico LC4c da 399 cc, già visto sulla Duke ma qui con qualche trucco in più: 45 cavalli a 8.500 giri e 39 Nm a 7.000, soprattutto una bella spinta in basso e tanta elasticità. Ci sono il ride-by-wire, la frizione antisaltellamento PASC, l’airbox piazzato in alto per garantire luce a terra e triangolazione da guida attiva.
Il motore, va detto, è fatto per durare: intervalli di manutenzione ogni 10.000 km e controllo valvole ogni 20.000. Mica male per un mono che ti porta ovunque. Il serbatoio in metallo è da 14 litri e le luci a LED.
Lo scarico in acciaio inossidabile, posizionato in maniera quantomeno originale, non necessita di silenziatore finale e presenta un controllo attivo in cui la centralina elettronica (ECU) regola la miscela di carburante per garantire la migliore temperatura di esercizio e ridurre le emissioni.
La ciclistica della KTM 390 Adventure R
Il telaio è a traliccio in acciaio verniciato a polvere con telaietto imbullonato, come sulle EXC specialistiche. Le geometrie sono furbe e sono presenti le immancabili ruote da 21”/18″ con pneumatici Mitas Enduro Trail E07+.
La 390 Adventure R monta una forcella WP Apex da 43 mm regolabile senza attrezzi in compressione e ritorno su 30 clic e con escursione da 230 mm. Al posteriore è presente un monoammortizzatore WP Apex infulcrato in posizione disassata sul forcellone, anch’esso in grado di garantire un’escursione di 230 mm; è regolabile nel precarico con lo specifico attrezzo e nel ritorno su 20 clic senza attrezzi. Numeri da enduro vera, nessun compromesso.
Elettronica intelligente, non invadente
Qui KTM eccelle: niente di superfluo, ma tutto il necessario. ABS Bosch a due canali, con modalità Offroad che resta attiva anche dopo lo spegnimento (e non è poco… ), ABS e controllo di trazione entrambi cornering.
Tre le mappe motore: Street per la città, Rain per le avversità meteo e Offroad per tutte le altre situazioni per cui questa moto è stata concepita. A differenza di certe maxi, qui la modalità off road lascia scivolare, derapare, salire sugli ostacoli. Insomma, fare cose da moto con DNA KTM.
Il cruscotto è TFT da 4,2″ con Bluetooth per la connessione con lo smartphone per telefono, musica e navigazione turn-by-turn. I blocchetti sono stati ridisegnati con comandi retroilluminati e c’è anche una presa USB-C per tenere in carica il telefono.
Design da rally, ancora di Kiska
Le grafiche sono nuove, ispirate alla KTM 450 Rally che domina la Dakar, e le plastiche sono in-mold, quindi resistenti a cadute, graffi e improvvise crisi di autostima.
Parentesi di colore: lo studio di design Kiska è stato appena rilevato da Loxone, un’azienda austriaca che si occupa di domotica e quindi come cliente principale non figura più Pierer Mobility (la società madre di KTM, Husqvarna, GasGas e, per un breve periodo, anche di MV Agusta).
Ancora non sappiamo se KTM dovrà reinventarsi anche in termini di stile, nel frattempo, però, queste 390 sono ancora belle toste e coerenti con il linguaggio visivo a cui siamo stati abituati negli anni. La KTM 390 Adventure R costa 7.880 euro, una cifra che sembra quasi un errore di battitura.
KTM 390 Adventure X per chi inizia
Se la R è la sorella ruvida, la 390 Adventure X è quella più socievole. La ricetta è simile, ma cambia il gusto: ruote da 19”/17” in lega con pneumatici MRF Meteor o Apollo Tramplr XR, sospensioni WP da 200 mm di escursione con regolazione solo per il precarico, pneumatici più stradali e un approccio meno specialistico ma comunque non banale.
È la moto per chi vuole entrare nel mondo KTM senza farsi spaventare, per chi si fa l’Appennino nel fine settimana ma sogna il Marocco, anche se le mappe motore sono solo due (Street e Offroad).
Più accessibile, quindi, ma con lo stesso cuore arancione: stesso telaio, stesso motore LC4c da 45 cavalli, stessa elettronica intelligente (incluso l’ABS con modalità off road).
Il cruscotto qui è un LCD (invece del TFT della R), ma restano la connettività, l’ergonomia ben studiata e soprattutto quella sensazione da “moto vera” che non fa sentire nessuno un principiante. A 6.350 euro la KTM 390 Adventure X è una porta spalancata sull’avventura.


